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Cronaca

Tari, Erbetta (Rinascita Civica): "Le attività economiche in crisi devono pagare solo per i mesi di apertura"

Il consigliere pronto con due emendamenti che prenseterà giovedì in Consiglio comunale e chiede di posticipare il pagamento

"Giovedì mattina in Consiglio Comunale si discuterà di posticipare varie tasse comunali al 31 di luglio. Un provvedimento giusto ma non basta". Queste le parole di Mario Erbetta, di Rinascita Civiva.

"In questo momento buio dell'economia turistica riminese dove alberghi, ristoranti, bar, bagnini non sanno se aprire le loro attività per la stagione estiva o no c'è bisogno di un segnale forte da parte dell'amministrazione comunale che vada oltre il breve rinvio previsto dalla delibera. C'è bisogno di più per aiutare a sopravvivere le nostre imprese e ci vogliono risposte immediate. L'immobilismo delle istituzioni sta facendo più vittime del coronavirus. Bisogna dare certezze agli imprenditori e vanno date adesso per incentivarli a resistere e a riaprire i loro locali. Pensate che il 31 di luglio le imprese chiuse da febbraio saranno in grado di pagare la Tari e le altre tasse locali? Ma non vedete che le banche non erogano ne i prestiti fino a 25.000 euro ne quelli superiori? Non vedete che ancora oggi le cassaintegrazioni dei dipendenti non sono state pagate dallo Stato? Gli imprenditori devono poter aprire e assumere i dipendenti o farli uscire da quella cassaintegrazione che ormai è poco più di un'elemosina. Serve lavoro e olio di gomito, protocolli chiari e veloci per poter attrarre di nuovo almeno i turisti italiani quest'estate. Ma servono ora.

Per cui il primo passo è sicuramente dare certezza alle imprese che quest'estate e fino a fine anno non pagheranno almeno la Tari che tanto incide sul bilancio d'impresa. Ecco perchè ho presentato due emendamenti alla delibera di domani per posticipare solo il tributo tari non al 31 luglio ma al 31 dicembre o in alternativa al 30 dicembre cosa che darebbe un notevole impulso alle imprese indecise di aprire le porte quest'estate. Ma la posticipazione della data deve essere propedeutica poi a quell'atto di giustizia sociale di far pagare la Tari alle imprese solo per il periodo di apertura e niente di più. La posticipazione potrà dare tempo al Comune di trovare il denaro necessario a tal fine e se non dovessero arrivare fondi statali o regionali, il Sindaco e la Giunta dovranno prendere la decisione coraggiosa di coprire le somme che non si incasseranno dalla Tari anche con nuovi mutui o smobilitizzazioni di azioni o dividenti delle partecipate. Prendiamo coscienza che stiamo vivendo un dopoguerra senza macerie che potrebbe metterci tutti in ginocchio se non reagiamo velocemente. Invito quindi tutte le forze politiche, di maggioranza e minoranza ad avere quel coraggio che necessita l'emergenza in cui viviamo e a dare quel segnale forte alle imprese di vicinanza reale delle istituzioni votando l'emendemento da me prosposto di posticipare la Tari al 31 dicembre o almeno al 30 novembre."

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