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Cronaca

Tari, 10 milioni di insoluto. Il Comune: "Pagheranno gli evasori, non i cittadini corretti"

Elevato tasso di insoluto nella riscossione della Tari, che per gli anni 2013 e 2014 ammonta a circa 10 milioni di euro. Una cifra che nasce dal mancato versamento del tributo da parte di circa 9mila contribuenti, di cui circa il 75% rappresentato da imprese

L’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini ha incontrato venerdì mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle categorie economiche del territorio per affrontare il tema dell’elevato tasso di insoluto nella riscossione della Tari, che per gli anni 2013 e 2014 ammonta a circa 10 milioni di euro. Una cifra che nasce dal mancato versamento del tributo da parte di circa 9mila contribuenti, di cui circa il 75% rappresentato da imprese.

E’ stata condivisa la necessità di mettere in campo ogni azione possibile per procedere al recupero della quota di insoluto, invitando in primo luogo i contribuenti a regolarizzare la propria posizione attraverso lo strumento del ravvedimento operoso, che fino al 31 luglio consentirà ai contribuenti di provvedere al pagamento del tributo con una sanzione minima. Dal 1° agosto invece si procederà con le forme più coercitive di recupero, che comporterà una sanzione del 30% ad aggravio dell’importo previsto e l’eventuale successiva messa a ruolo.

Restano comunque in vigore le forme di rateizzazione a tassi agevolati. Parallelamente, si proseguirà nel percorso di forte contrasto all’evasione fiscale, che ha già visto l’Amministrazione Comunale effettuare oltre duemila segnalazioni qualificate (al 31 dicembre 2014) nell’ambito del protocollo di intesa con l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, e denunce all’autorità giudiziaria per i mancati versamenti della tassa di soggiorno. Iniziative che pongono Rimini all’ottavo posto in Italia per recupero dell’evasione fiscale. Per continuare nella lotta contro all’evasione si chiederà la costituzione di un tavolo operativo formato da Comune, categorie, sindacati, forze dell’ordine e organi competenti per mettere in campo tutte le azioni possibili, comprese segnalazioni alla procura e alla Guardi di Finanza, per procedere contro gli evasori fiscali.

Recita una nota del Comune: “Negli ultimi cinque anni Rimini è stato tra i Comuni capoluogo che più hanno contenuto gli incrementi tariffari annui in materia di rifiuti (1,8%). Per il 2015 il Comune di Rimini imputerà alla tariffa solo una contenuta parte dei dieci milioni di insoluto all’onere della Tari. Un’operazione dettata dalle norme vigenti, che impongono obbligatoriamente in casi di ‘non riscosso’ la costituzione di un fondo di salvaguardia, e dai principi di prudenza contabile. La quasi totalità dell’insoluto resterà quindi a carico del Comune e all’attività di recupero che come detto sarà messa in campo con tutti i mezzi a disposizione. Per arrivare tra un anno, se l’attività sarà premiata da successo, a ridurre in parte o eliminare del tutto il fondo di salvaguardia e quindi anche a rimodulare la tassa nei prossimi esercizi”.

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