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Cronaca

Tempo libero: Rimini sul gradino più alto del podio nella classifica de Il Sole 24 Ore

L'assessore alle attività economiche Juri Magrini: "La città ha retto il colpo del Covid meglio di altre realtà, anche per il dinamismo che da sempre caratterizza l’imprenditoria locale"

Primo gradino del podio per Rimini nella classifica italiana sul tempo libero stilata da Il Sole 24 Ore in edicola lunedì. Il quotidiano economico ha fotografato il benessere degli italiani nelle 107 province attraverso 12 indicatori che rilevano l'attrattività turistica, alcuni servizi per lo svago e l'offerta culturare. I risultati sono lusinghieri per il capoluogo romagnolo che svetta in cima alla classifica anche per la densità turistica, al secondo posto per gli spettacoli, al quarto per le librerie, al sesto per i teatri, all'ottavo per bar e ristoranti, al decimo per i cinema e al decimo per spesa pro capite per acquistare i biglietti di cinema e teatro. Fuori dalla top ten, ma sempre nella parte alta della classifica, Rimini prevale anche per la permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive (20esima posizione), per numero di agriturismi (35esima), concerti (27esima), mostre ed esposizioni (19esima) e sport (31esima).

“Che il settore del tempo libero fosse stato tra quelli maggiormente penalizzati dall’ondata pandemica che ci ha paralizzato per mesi è cosa nota - ha commentato l'assessore alle Attività economiche, Juri Magrini. - L’edizione di oggi del Sole 24 ore mette nero su bianco l’impatto del Covid sulla filiera di imprese su cui il settore si regge: tra iscrizioni e cancellazioni al registro delle imprese in Italia si parla di oltre 7mila tra bar, discoteche e hotel in meno rispetto al periodo pre-Covid. Si tratta di un comparto che per natura è contrassegnato da un maggior ‘ricambio’, in particolare per quanto riguarda i bar e attività simili, ma ciò che mette in evidenza il quotidiano economico è anche la scarsa efficacia degli aiuti e dei ristori spesso distribuiti a pioggia e in grado di rispondere solo parzialmente o in maniera disomogenea alle esigenze dei vari settori dell’imprenditoria legata ai servizi e al turismo.   In un quadro generale di difficoltà, Rimini - territorio che ha nel terziario e nel filone dell’accoglienza uno dei suoi asset economici principali - ha retto il colpo meglio di altre realtà, anche per il dinamismo che da sempre caratterizza l’imprenditoria locale, confermando una situazione di stabilità come numero iscrizioni e cancellazioni per il settore dei pubblici esercizi. Superata la fase più drammatica della pandemia, oggi paiono esserci prospettive incoraggianti, sostenute dagli importanti segnali che arrivano sul fronte della ripresa dei movimenti turistici e del relativo indotto".  

"In questa fase - conclude Magrini - il Comune di Rimini ha accompagnato e sta accompagnando per quanto possibile le attività e i pubblici esercizi, intervenendo con una serie di misure diversificate e molto mirate, con l’obiettivo di sostenere in maniera concreta e immediata le imprese in questa decisiva fase di ripartenza. Un impegno che si traduce nella riduzione del 30% della tassa di occupazione per il suolo pubblico (ex Cosap) destinato a tutte le categorie economiche, nel prolungamento fino a fine 2022 del progetto Rimini open space per dare la possibilità ai pubblici esercizi di lavorare ampliando gratuitamente gli spazi esterni fino al 50%. E ancora, si è lavorato sulla Tari, la tassa sui rifiuti, introducendo anche quest’anno ulteriori sgravi indirizzati anche alle imprese della filiera turistica: a partire proprio da una misura legata al progetto Open Space, con l’esenzione della Tari sulle maggiori aree occupate e con l’aumento della riduzione riconosciuta sulle aree scoperte su suolo privato, andando così incontro a quelle realtà che hanno un’area esterna di proprietà che non occupano suolo pubblico. Parallelamente si è lavorato attraverso la 'no tax area', un pacchetto di misure triennali a sostegno del commercio e dei pubblici esercizi che ha visto l’amministrazione stanziare 600mila euro per agevolare le nuove imprese, i canoni di locazione e l’utilizzo dei locali sfitti, le botteghe storiche. Un impegno che il Comune intende rinnovare, andando a riproporre la 'no-tax area' aggiornandone le linee guida, alla luce del mutato contesto degli ultimi tre anni. I nuovi indirizzi saranno a breve oggetto di confronto, per poter essere definite nel giro di poche settimane. Oltre alla riproposizione rimodulata della 'no tax area', stiamo lavorando per poter introdurre nuove importanti misure di sostegno alle imprese che più hanno subito il contraccolpo della crisi, attraverso risorse del bilancio”.  

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