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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tempo pieno a scuola, Rimini fanalino di coda in Regione. "Va ampliato, ma tempi incerti dal ministero"

La vicesindaca Chiara Bellini introduce sul tema due novità: "’Abolizione dello stradario come criterio di accettazione delle iscrizioni a scuola e avvio di più attività extrascolastiche"

Rimini riflette su una nuova scuola. Su come innovare e migliorare. E lo fa con la vicesindaca Chiara Bellini che si immagina obiettivi da raggiungere. Un quadro diverso dall'attuale. "Analizzare i cambiamenti demografici, i pesanti effetti della denatalità in ogni territorio del Paese, interpretare le dinamiche sociali e confrontarsi con insegnanti e genitori per programmare servizi educativi più funzionali e vicini ai reali bisogni delle famiglie riminesi. Sono questi gli orizzonti sui cui l’amministrazione comunale sta lavorando per il futuro".

L'orizzonte è quello di ampliare le opportunità educative e di socializzazione lungo tutto l’arco della giornata e valorizzandole come luoghi di sviluppo e volano della vita comunitaria di quartiere. La tendenza, già da diverso tempo, è quella di iscrivere i propri figli non più nel plesso vicino a casa ma, in primis, in quello che riesce a garantire orari più ampi (il tempo pieno) o, in alternativa, in una zona considerata a livello logistico di più comoda accessibilità, spesso sulla direttrice casa-lavoro. "Inutile girarci intorno, quella del tempo pieno sarebbe la via regina per la risposta a questi bisogni, e il suo ampliamento rappresenta uno degli obbiettivi per il futuro prossimo. Rimini, come noto, è infatti fanalino di coda in regione, con una copertura che non arriva al 25%" dice Chiara Bellini.

E sulla questione la vicesindaca prosegue: "È bene ricordare, per fare chiarezza, che l’attivazione delle classi a tempo pieno dipendono dalla dotazione di organico, che è di esclusiva pertinenza del ministero dell’istruzione, mentre i relativi e necessari servizi per il diritto allo studio, come supporto educativo per l’handicap, mense e trasporto pubblico, sono di responsabilità del Comune di Rimini. Ecco il punto: se su questi ultimi servizi Rimini sarebbe già in grado di dare risposta ad un eventuale ed auspicato aumento di nuove classi a tempo pieno, quello che manca è un segnale positivo, a livello statale, sul potenziamento dell’organico docente. È questo un passaggio importante su cui Rimini richiede oggi quell’attenzione che negli ultimi anni è mancata, non per un capriccio campanilistico, ma alla luce della crescente domanda di tempo pieno proveniente dalle famiglie".

"Le tempistiche di queste risposte non sono note e, nel frattempo, stiamo lavorando a due importanti novità. La prima è quella dell’abolizione dello stradario come criterio di accettazione delle iscrizioni per le classi a tempo pieno. Uno strumento anacronistico che non risponde più ad esigenze che sono ormai di tutta la città, e non solo di una sua parte. L’altra è quella di avviare progetti educativi di quartiere che permettano l’attivazione di attività educative extrascolastiche (laboratori, aiuto compiti, sport, atelier) nel pomeriggio (a partire dalla mensa), attraverso la collaborazione con associazioni e terzo settore, con cui abbiamo già avviato un confronto" conclude Bellini.

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