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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Un territorio malato, dato choc di Coldiretti: 8 mila cittadini vivono in aree a rischio frana elevata

Il 21,8% del territorio riminese, pari a 188,7 chilometri quadrati di superficie, si trova in aree di pericolosità da frana elevata e molto elevata

In occasione della "Giornata Mondiale del suolo" che si è tenuta il 5 dicembre scorso, i dati dell'osservatorio Ispra riguardanti le aree a rischio frane e alluvioni (edizione 2021 del report “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità ed indicatori di rischio), sottolineano un contesto allarmante. “In provincia di Rimini il tema a oggi è più che mai attuale - afferma il presidente di Coldiretti Rimini Guido Cardelli Masini Palazzi - si evidenzia un mix micidiale dei cambiamenti climatici e della sottrazione di terra fertile capace di assorbire l’acqua".

Rientriamo a pieno titolo nella situazione di esposizione al rischio franoso e idraulico, infatti nello specifico il 21,8% del territorio riminese, pari a 188,7 chilometri quadrati di superficie, si trova in aree di pericolosità da frana elevata e molto elevata. Si tratta del secondo dato più alto a livello regionale, in percentuale alla superficie. Troviamo poi 79,6 chilometri quadrati, pari dunque al 9,2%, dei terreni, che si trovano in area a pericolosità idraulica elevata.

Sono inoltre 8.076, corrispondenti al 2,5%, i cittadini che vivono in aree a rischio frana elevata e molto elevate, e anche in questo caso Rimini è tristemente al secondo posto a livello regionale in termini percentuali;  mentre 3.390 sono le famiglie che vivono in aree a rischio frana elevata e molto elevate corrispondenti al 2,5%. Gli edifici che si trovano in aree a rischio franoso di impegno elevato e molto elevato, sono 3.484; e ben 85.766, corrispondenti al 26,7%, sono al primo posto a livello regionale in termini percentuali, i residenti che si trovano in area a rischio alluvione elevata. Infine, ammontano a 36.446 le famiglie che si trovano in area a rischio alluvione elevate e anche queste in termini percentuali (26,9%) sono al primo posto a livello regionale.

"Si tratta di numeri - conclude Il presidente Cardelli Masini Palazzi - che hanno un significato importante rispetto alle condizioni in cui si trova il territorio riminese”.

“Dobbiamo invertire una tendenza molto pericolosa e rimettere l'agricoltura con la produzione di cibo e la salvaguardia del territorio al centro del sistema Paese - spiega il direttore di Coldiretti Rimini Alessandro Corsini - la presenza delle aziende agricole garantisce una costante e vitale attività di manutenzione contro il dissesto idrogeologico e l'erosione, ma anche contro gli incendi innescati dagli effetti dei cambiamenti climatici". "Il suolo e la presenza delle aziende agricole che se ne prendono cura - conclude il direttore Corsini - sono elementi imprescindibili per la vita sulla Terra perchè garantisce lo sviluppo delle piante, la produzione di cibo, l’assorbimento di CO2 contro i cambiamenti climatici e ricorda l’impegno di Coldiretti affinchè venga promulgata  una legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte "senza mucche" fino al pesce senza mari, laghi e fiumi”.

Anche il dato fornito dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente,  nel report “consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, edizione 2022” – evidenzia Giorgio Ricci vice direttore di Coldiretti Rimini - mostra che negli ultimi 21 anni nella provincia di Rimini sono scomparsi circa 405 ettari di terreno e se la cementificazione avanza avrà un impatto sulla nostra sicurezza idrogeologica e alimentare e pertanto sarebbe opportuno rivedere le progettualità che prevedono il consumo di suolo fertile in particolare riguardo si ritiene che la variante SS16, progettata oltre 10 anni or sono, è oggigiorno una pianificazione anacronistica che necessita di un nuovo studio di impatto ambientale alla luce della transizione ecologica, di sostenibilità ambientale e di spreco del suolo".

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