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Cronaca

Nordafricani sospetti arrestati a ridosso del Grand Hotel di Rimini

In un primo momento hanno cercato di spacciarsi per francesi ma una volta portati in Questura è emersa la verità

Alti i controlli della polizia di Stato della Questura di Rimini che, anche in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione in corso alla Fiera, stanno passando il territorio al setaccio. A finire nella rete degli agenti sono stati due algerini, di 30 e 24 anni, che sono balzati agli occhi degli agenti mentre camminavano nella zona del Grand Hotel, ritenuto un punto sensibile proprio a causa delle personalità presenti alla manifestazione di Cl. sabato pomeriggio. In un primo momento hanno sostenuto di essere cittadini francesi ma, con solo due zaini, altrettanti telefoni cellulari e poche centinaia di euro in tasca, hanno sollevato più di qualche sospetto e sono sono stati portati in Questura.

Uno dei due ha anche fornito al personale della polizia di Stato un nome falso ma, dal fotosegnalamento e dal ritrovamento di un passaporto algerino, è emersa la vera nazionalità dei due nordafricani finiti in manette per false generalità. Processati per direttissima lunedì mattina, è emerso che entrambi erano partiti dalla banlieue parigina, in treno fino a Milano, poi a Bologna e quindi a Rimini, senza mai essere controllati dalle forze dell'ordine. Arrivati a Rimini il 17, giovedì, hanno spiegato di non aver trovato posto in hotel e quindi di aver dormito in stazione. Uno dei due è risultato multato per aver viaggiato a bordo di un tram, venerdì 18 agosto, senza biglietto e di aver fornito al controllore una falsa identità, la stessa poi data alla polizia al momento dell'arresto, avvenuto all'indomani appunto davanti al Grand Hotel. Il sospetto è che possano essere stati ospitati in città da connazionali, almeno per una notte. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani si stanno ora concentrando sui contatti possibili dei due algerini. I due cellulari sono al vaglio della Digos e dell'antiterrorismo.

Al processo, difesi dagli avvocati Massimo Moraccini e Roberto Urbinati, hanno patteggiato una pena sospesa di 9 e 10 mesi. Sospettati di avere legami con l'estremismo islamico, tuttavia, è arrivata anche la decisione di allontanarli dal territorio nazionale attraverso il provvedimento dell'espulsione. I due, quindi, sono stati accompagnati al Cie di Torino da dove verranno poi rimpatriati in Algeria.

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