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Cronaca

La testimone: "Ucciso sotto gli occhi miei e di mia figlia, non è accettabile vivere così"

La donna ha inviato una lettera al sindaco Sadegholvaad: "A Rimini la sicurezza è stata trascurata e a farne le spese siamo prima di tutto noi cittadini"

"E' stato ucciso davanti ai miei occhi e a quelli di mia figlia". La drammatica testimonianza sull'omicidio di Galileo Landicho, accoltellato alla fermata dell'autobus di piazzale Cesare Battisti da un assassino ancora in fuga, arriva da una mamma che stava accompagnando la figlia a prendere il treno e che ha deciso di inviare una lettera al sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad per denunciare la situazione di degrado e pericolosità della zona. A darne notizia è Mario Erbetta, di Rinascita Civica, che sottolinea come in passato abbia più volte sollecitato l'amministrazione a trovare una soluzione per ripulire la stazione ferroviaria dai fenomeni di criminalità. "Domenica sera, come ogni domenica - racconta la signora - ho accompagnato in stazione mia figlia che, come tanti ragazzi studia fuori Rimini, e davanti ai miei occhi si è consumato il brutale omicidio rimasto, ad oggi, ancora senza alcuna spiegazione. Alla fermata dell’autobus c’erano ragazzini e famiglie con bambini che rientravano dalla passeggiata domenicale. E’ stato un attimo, un attimo in cui una persona ha deciso di spegnere la vita di un’altra. Ognuno di noi poteva trovarsi al posto della vittima io, mia figlia, i ragazzi alla fermata o la famiglia con bambini, ognuno di noi".

OMICIDIO ALLA FERMATA DEL BUS

"Purtroppo - prosegue la testimone - si tratta dell’ennesimo episodio di violenza verificatosi a Rimini in questi ultimi mesi. Da cittadina   grido che non è più accettabile vivere così, con la costante paura che qualche malintenzionato possa aggredire noi e i nostri cari. Non è più accettabile ascoltare le pallide scuse o giustificazioni di un’amministrazione assente, che si trincera sempre dietro la responsabilità di altri e che continua a lasciare abbandonata a sé stessa la nostra città. La sicurezza è stata trascurata e a farne le spese siamo prima di tutto noi cittadini. Il centro e la stazione sono diventati luoghi di bivacco abituali di balordi, mancano i controlli, mancano presidi di sicurezza e quei pochi presenti, sono assolutamente insufficienti. L’illuminazione pubblica, in alcuni tratti, è addirittura assente proprio come nel luogo ove si è consumato il delitto di domenica. La invito, caro Sindaco, a frequentare maggiormente la stazione come facciamo noi genitori di studenti pendolari per rendersi conto dello stato in cui versa, delle persone da cui è popolata, dell’abbandono che si respira e che ovviamente diventa complice di fatti di delinquenza e criminalità̀. La invito a frequentare alcune vie del centro o limitrofe alla stazione quando scende la sera, dove ci sono interi tratti completamente al buio. Mi sono stancata di assistere impotente a quanto sta accadendo e credo che un’amministrazione seria, attenta alle esigenze della propria città̀, debba farsi carico di queste istanze e porre, finalmente, la sicurezza, ai primi posti nell’elenco delle priorità̀. Credo che Rimini vada riconsegnata ai propri cittadini con la possibilità̀ di viverla di giorno e di notte senza rischi e senza pericoli".

Sgozzato alla fermata del bus

"Da tempo denuncio che Rimini è malata è deve essere curata, e che ci vuole Tolleranza zero contro il degrado - tuona Mario Erbetta di Rinascita Civica - ma quest'amministrazione seguendo l'inefficienza di quella precedente, manifesta la mancanza di volontà̀ di vedere che a Rimini esiste un problema serio di sicurezza che va urgentemente affrontato. In Stazione era inevitabile che accadesse un fatto di sangue e le avvisaglie in questo anno erano state tante: l'autista malmenato in attesa di prendere servizio, il ragazzo minorenne rapinato e ferito da una baby gang di magrebini, le risse che ho documentato in pieno giorno in agosto, i due accoltellamenti avvenuti sempre in agosto oltre ai bivacchi e gli spacciatori e alla signora che di notte metodicamente lancia bottiglie contro i passanti. Se l'amministrazione comunale aspettava il morto per fare qualcosa ora c’è̀ l'ha. Cercare di minimizzare giustificando l'accaduto come il gesto di un malato di mente è riduttivo ed è tipico di chi vuole a tutti i costi dare la colpa al caso come è avvenuto quest'estate in relazione i 5 accoltellati sull'autobus. Ma quello che sta accadendo a Rimini non è dovuto al caso o a psicopatici Anche ieri c’è̀ stata una rapina a mano armata in un supermercato e le spaccate nei negozi di Miramare sono all'ordine del giorno.
Serve una reazione forte dello Stato e del Comune e serve subito. Facciamo un presidio di polizia Fisso in stazione, utilizziamo le unità cinofile comunali per pattugliamenti quotidiani, potenziamo l'illuminazione, diamo una postazione fissa alla pattuglia dell'esercito che con la nuova Piazza non sa mai dove sostare e se non abbiamo uomini utilizziamo la Sicurezza Privata realizzando il progetto di sicurezza partecipata da me proposto. E' ora che i cittadini si riprendano il loro territorio. Lo dobbiamo a questa mamma e a tutti coloro che sentendosi impotenti chiedono aiuto alle istituzioni".

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