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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Riccione

Il sottopasso Ceccarini pubblicato su un'importante rivista di architettura

The Plan dedica un servizio all'opera riccionese, l'assessore Ermeti: “Opera pubblica porta di ingresso di viale Ceccarini, partiti oggi lavori seconda tranche”

“Riunisce due anime della città trasformando un luogo solitamente anonimo, spesso marginale, in un nuovo punto di riferimento urbano. I sottopassi sono tra gli oggetti architettonici tra i più trascurati, di scarsa attrattività e valore, non è così per il progetto del sottopasso Ceccarini a Riccione. Un’opera studiata con dovizia di invenzioni che risponde a criteri di qualità e capacità progettuale”. Così il critico di architettura Francesco Pagliari che inserisce il nuovo sottopasso Ceccarini nel volume Panorama italiano, quest'anno alla sua settima edizione, pubblicazione annuale di The Plan, rivista di architettura internazionale tra le più lette e diffuse in Italia edita dal gruppo Maggioli. Selezionato tra vari progetti di residenziale, edifici industriali ed interventi di servizio, il sottopasso di Riccione firmato da Mariani & Associati Architetti “risolve il dato funzionale con caratteri architettonici riconoscibili - prosegue Pagliari -. Il camminamento è impreziosito da legno alle pareti, pavimentazione di qualità e illuminazione che si trasforma in un segno di carattere anche artistico con tracciati luminosi. Ricordiamo che Riccione è si una località balneare ma anche città che la qualifica come luogo dove poter vivere, non solo dove passare giorni di vacanza. L’ampliamento del sottopasso che valica la ferrovia e ricongiunge i due tratti di viale Ceccarini assume un significato cruciale per la riqualificazione del collegamento e per la ricucitura simbolica tra le due anime della città: a est quella legata al mare e al turismo, a ovest quella dell’entroterra e delle sue colline. Gli accessi da via dei Mille e via della Magnolie trasformano la discesa verso il basso in un gesto scenografico e accattivante” - conclude il critico d’architettura che riprendendo gli articoli pubblicati sulla webzine theplan.it., offre una visione sullo stato dell'arte dell'architettura italiana e sui suoi principali interpreti.

La ristrutturazione del sottopasso ciclopedonale inteso come nuovo simbolo della città, spazio evocativo ed elegante, ha seguito una programmazione dei lavori tale da non chiudere mai al transito il passaggio di pedoni o biciclette. Non ci sarà nessuna chiusura anche con l’avvio, a partire da oggi, del secondo stralcio di interventi riguardanti il tratto interrato compreso tra lo specchio acqueo e la rampa lato mare. Verranno realizzati nuova pavimentazione, illuminazione, rivestimenti laterali, e interventi al soffitto. L’illuminazione a faretti sarà modulabile a seconda delle esigenze di utilizzo, in modo da creare un luogo scenografico di giorno, ben illuminato di notte. Il soffitto rimesso a nuovo avrà lo stesso trattamento di rasatura di quello realizzato nella parte precedente, la pavimentazione sarà in pietra Lipica Fiorito, le pareti perimetrali, oggi di graniglia di colore bianco-grigio, saranno invece caratterizzate da un rivestimento ligneo in doghe di larice siberiano, anche queste in continuità, come dimensioni, sezione e colore, a quelle visibili nelle altre sezioni di sottopasso mentre il muro del corpo centrale del sottopasso sarà armonizzato alla pavimentazione e al soffitto, in quanto l’obiettivo del progetto è di far emergere il rivestimento ligneo della pareti. 

“Si tratta di un luogo concepito per durare nel tempo - afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti - dove materiali pregiati e naturali come il legno, e particolari finiture ‘effetto cemento’ cambiano radicalmente pelle al sottopasso. L’elegante camminamento ricorda il fasciame di una imbarcazione in legno, le dimensioni delle tavole sono circa le stesse di quelle della Saviolina, mentre la pavimentazione è robusta e resistente anche alle intemperie invernali. Nulla a che fare con un sottopasso nel senso tradizionale del termine, perchè siamo fronte ad un’opera pubblica in grado di ben rappresentare l’ingresso principale e di congiungimento delle parti a mare e monte di viale Ceccarini.”

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