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Cronaca

Condannati i trafficanti di cuccioli di cane provenienti dall'est Europa

Finiti a processo con l'accusa di associazione a delinquere e maltrattamenti di animali, oltre 5mila i piccoli quattrozampe importati clandestinamente dalla Slovacchia

Si è concluso con una sequela di condanne il processo che vedeva come imputati sei persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere e maltrattamenti di animali e che aveva portato nel 2019 il gip ad emettere 7 misure di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione "Luxury dog". Ad essere condannati sono stati Valter Carli, 67 anni, nativo di Torino e residente a Loano (Savona), indicato come il capo dell’organizzazione che dovrà scontare 4 anni 3 mesi; la moglie slovacca di questi, Alena Ondrejcakova, 57, e il figlio di lei, Jan Stano, 36, che dovranno scontare rispettivamente 4 anni, 1 mese e 10 giorni e 2 anni e 10 mesi. Nicola Bortone, 48, lo stampatore napoletano che forniva passaporti e pedigree fasulli dei cagnolini condannato a 1 anno e 11 mesi. Giovanni Montemaggi, 63 anni con un negozio a Savignano, a 2 anni e 10 giorni; Giuseppe Falcicchio, 33 anni che è stato implicato anche in diverse truffe e smascherato dalle Iene per aver venduto a più persone lo stesso cane, condannato a 2 anni e 11 mesi. Enza Porciello, 39enne di Cesenatico, la donna che da casa sua gestiva il call-center che metteva in contatto gli acquirenti con il resto dell’organizzazione condannata a 1 anno e 10 giorni con la sospensione della pena. Condannne anche per Gianluca Manco, a 1 anno e 6 mesi; Mario Migliaccio a 7 mesi; Mara Marina Franzini a 1 anno e 3 mesi; Cinzia Mori a 1 anno e 3 mesi; Mario Grismondi a 1 anno e 3 mesi (pena sospesa).

L'inchiesta era partita nel 2018 quando, dalla Slovacchia, è emerso come dei malviventi muovessero un ingente numero di animali alla volta dell'Italia. A gestire il tutto era un nucleo famigliare, composto da un italiano che viveva all'estero, la sua compagna e il figlio della coppia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il trio si occupava di reperire i cani appena nati negli allevamenti locali, pagandoli tra i 30 e i 100 euro, per poi trasportarli verso l'Italia dove sarebbero stati venduti a prezzi che variavano tra i 1000 e i 1800 euro.

IL VIDEO DEL BLITZ CHE AVEVA SALVATO I CUCCIOLI

Per i cagnolini iniziava così un viaggio dell'orrore, stipati in gabbie sporche, senza cibo o acqua, quando ancora non avevano compiuto i tre mesi e 21 giorni previsti dalla legge. Gli animali, inoltre, non erano sottoposti a vaccinazioni o questa, se fatta, non aveva ancora sortito il suo effetto. Allo stesso tempo, affidandosi a una stamperia individuata nel napoletano, i cuccioli venivano spacciati per figli di campioni con tanto di pedigree. I documenti erano riferibili, sempre secondo le accuse, a una fantomatica associazione Kennel Club Italia di Villa Ricca, in provincia di Napoli. Allo stesso tempo, si è scoperto che il microchip impiantato nei cani erano reperiti sul mercato asiatico e inoculati da personale non veterinario.

Operazione "Luxury dog"

Nel corso delle indagini gli investigatori, col supporto delle Guardie Ecozoofile, avevano monitorato decine di episodi di importazioni illegali. Gli acquirenti acquistavano i cuccioli tramite portali internet e, una volta conclusa la transazione, gli animali si muovevano dalla Slovacchia alla volta del nostro Paese. Con l'ausilio del personale della polizia Stradale, i carichi erano stati monitorati al loro ingresso dalla frontiera di Tarvisio e, durante l'inchiesta, sono stati 5 gli autoveicoli sequestrati col loro carico di cuccioli.

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