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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di armi dal Titano alla Puglia: arrestato sedicente discendente del Manzoni

E' un sedicente discendente di Alessandro Manzoni nonché conte sammarinese, il titolare dell'armeria finita al centro del giro d'armi scoperto grazie alla collaborazione tra squadre mobili delle questure di Rimini, Bari e Imola

E' un sedicente discendente di Alessandro Manzoni nonché conte sammarinese, il titolare dell'armeria finita al centro del giro d'armi scoperto grazie alla collaborazione tra squadre mobili delle questure di Rimini, Bari e Imola. In manette sono finite sette persone, presunte componenti di un'associazione per delinquere che secondo le indagini importava illegalmente in Italia armi da fuoco e munizioni dalla Repubblica di San Marino.

"L'indagine parte nel 2009 grazie alla segnalazione della gendarmeria sammarinese - ha precisato il dirigente della squadra mobile di Rimini, Nicola Vitale -. L'allora comandante del corpo sammarinese, Achille Zechini, inviò a Rimini una informativa circa la vendita di armi a San Marino a cittadini italiani. Vendite effettuate con documenti contraffatti e intestati a persone inesistenti". L'indagine si è quindi conclusa venerdì scorso quando sono scattate le manette ai polsi del titolare dell'armeria, fermato a Imola dove si era recato per perfezionare la vendita di alcune pistole.

Il sammarinese, che ha esibito documenti in cui è indicato come un discendente di Alessandro Manzoni, oltre ad avere il titolo nobiliare di conte, era stato convocato in commissariato a Imola per una pratica pendente per la compravendita di un'arma. Ma era uno stratagemma per poter arrestare il cittadino sammarinese senza rogatoria internazionale. In manette anche un 32enne riminese, commesso nell'armeria sammarinese e residente a Verucchio. Secondo gli inquirenti il giovane era a conoscenza che dall'armeria venivano spedite in Italia armi con documenti falsi.

Dopo la chiusura del punto vendita, avvenuta per volontà del titolare che aveva continuato l'attività di vendita d'armi in proprio, il 32enne risulta disoccupato. Sempre venerdì e in contemporanea a Bari, la squadra mobile su richiesta della Procura di Trani ha arrestato un imprenditore di 42enne, un 39enne gestore di sala giochi a Corato, ed un 40enne ragioniere in un'azienda di biancheria ed intimo di Trani, ritenuti i committenti degli ordinativi d'armi, oltre a due corrieri di una ditta di trasporto sempre in provincia di Bari.

Per tutti l'ipotesi di reato è associazione per delinquere finalizzata all'introduzione in territorio italiano di armi clandestine. Per gli inquirenti tra il 2009 e il 2011 sarebbero transitate 247 armi, per una valore commerciale per l'armeria sammarinese di almeno 300mila euro. Il meccanismo, secondo gli investigatori, era stato messo a punto personalmente dall'imprenditore e dal gestore di sala giochi che con il ragioniere si erano recati personalmente nell'armeria del sammarinesei.

Le armi venivano ufficialmente vendute a persone inesistenti. I documenti da presentare in gendarmeria a San Marino venivano falsificati e poi la merce partiva regolarmente imballata e con tanto di bolle di accompagnamento grazie ai due corrieri. Il 12 aprile del 2011, la squadra mobile di Bari ha arrestato proprio i due committenti.

Sia il 42enne che il 39enne sono stati trovati in possesso di timbri falsi di diversi commissariati italiani oltre che di 6 pistole, un fucile a precisione e un mitragliatore d'assalto. Le armi una volta uscite da San Marino e con la matrice abrasa venivano vendute alla delinquenza pugliese. Rinvenute numerose munizioni, alcuni silenziatori e puntatori laser. Al momento la magistratura barese non ha inviato alcuna rogatoria internazionale a San Marino, ma non si esclude che l'indagine proseguirà sia per capire i legami con la criminalità organizzata sia per le verifiche fiscali.

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