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Cronaca Riccione

Tragedia alla stazione, il papà delle sorelle investite dal treno: "Tanto fango su di me dopo l'accaduto"

La lettera di Vittorio Pisanu, il padre delle due ragazzine investite da un treno alla stazione di Riccione mentre tornavano a casa dopo una serata in discoteca: "Voglio che le mie bimbe non siano morte invano"

Un dolore enorme, difficile da concepire e impossibile da sopportare. Il dolore di un padre che in una manciata di secondo ha perso i suoi due angeli, Giulia e Alessia, le due giovani morte dopo essere state investite da un treno alla stazione di Riccione l’ultima domenica di luglio, mentre tornavano a casa da una serata in discoteca. Vittorio Pisanu ha scritto una lettera, riportata da Repubblica, in cui ha raccolto i pensieri che intendeva condividere e analizzare: "Non porto rancore rispetto all’inconsulto vociare che si è scatenato all’indomani della tragedia che mi ha colpito. Voglio, al contrario, che le mie bimbe non siano morte invano, che questa disgrazia porti a qualcosa di buono, a un bene assoluto. Per tutti".

"Vivo la sofferenza confortato moralmente e spiritualmente dalle tante persone che quotidianamente hanno inondato me e la mia casa di un’umanità e dolcezza che va oltre misura e immaginazione - prosegue la lettera - Vivo la sofferenza per l’immane tragedia che ha colpito la mia famiglia, e la consapevolezza del nuovo inizio che mi attende, nel fervido desiderio di provare a trasformare l’ingiusto evento in bene assoluto".

Originario della Sardegna, Vittorio si era trasferito a Castenaso, in provincia di Bologna, in giovane età. Lì si era rimboccato le maniche, lavorando e mettendo in piedi la sua famiglia, divenendo un padre amorevole per Alessia, che avrebbe compiuto 15 anni tra qualche giorno, e Giulia, che invece ne avrebbe compiuto17 il prossimo 30 settembre: "Non c’è stato un giorno in cui non le abbia accompagnate e riprese da scuola, almeno questo mi rimarrà per sempre, quello che ho vissuto con loro». E vissuto per loro, soprattutto da quando si era separato, «non volevo che soffrissero. Andavo sempre a prenderle, tutte quante, prendevo un albergo se necessario quando andavano a ballare in Riviera".

L'uomo fino ad ora era rimasto in silenzio, ma adesso ha deciso di parlare come riporta Today.it per permettere che la morte delle due ragazzine non sia vana, ma possa portare in qualche modo del bene: "Per questo non riesco a nutrire rancore, rammarico o amarezza dall’inconsulto vociare continuo e costante che si è scatenato all’indomani della tragedia. Ringrazio tutte le persone che hanno espresso un pensiero per me e la mia famiglia. Tutti indistintamente".

Un pensiero a chi ha espresso con troppa leggerezza pensieri su quest'uomo, colpito da un'immensa perdita: "Sono convinto che ognuno di loro possa trarre insegnamento per la vita che verrà - conclude Pisanu - Perché le bimbe, le mie bimbe, le nostre bimbe, i nostri angeli, non siano arrivati in cielo invano".

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