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Cronaca Riccione

Il passaggio fino alla stazione, poi la telefonata al padre prima della tragedia: "Stiamo tornando"

Emergono nuovi dettagli legati all’investimento alla stazione di Riccione, nel quale hanno perso la vita Giulia e Alessia Pisanu. Sono esclusi esami tossicologici, probabile invece un esame del Dna

Una telefonata al padre, pochi istanti prima della terribile tragedia. Per rassicurarlo: stiamo tornando a casa. Emergono nuovi dettagli legati all’investimento avvenuto alla stazione di Riccione, nel quale hanno perso la vita Giulia e Alessia Pisanu, di 17 e 15 anni, sorelle di Madonna di Castenaso, nel Bolognese. Dovevano rientrare a casa dopo una nottata trascorsa a ballare, alla discoteca Peter Pan, e invece le ha portate via per sempre l’impatto con il Freccia Rossa di passaggio all’interno della stazione di Riccione. Secondo la ricostruzione degli uomini della Polizia Ferroviaria, sarebbe stato un 24enne che ha già fornito la sua ricostruzione dei fatti, assieme ad un amico, ad accompagnare le due ragazze dalla discoteca alla stazione. E alle due sorelle aveva prestato il telefono per chiamare casa.  

Una testimonianza importante quella del 24enne perché, come ricostruisce l’agenzia di stampa Ansa, è lui che ha poi raccontato di aver visto Giulia e Alessia, la sera precedente in discoteca e di aver rivisto nuovamente la maggiore fuori dal locale stesa a terra, stanca ma non in uno stato di particolare alterazione. Giulia stessa aveva raccontato di essere particolarmente provata perché aveva lavorato tutto il giorno prima di partire con la sorella per andare a ballare a Riccione. Durante il tragitto, dalla discoteca alla Stazione, era stata invece Alessia, la più giovane, a chiedere in prestito il cellulare per poter fare una telefonata al padre. Il suo era scarico e alla sorella avevano rubato borsa e telefonino, come era anche emerso dalla testimonianza del barista della stazione.

La testimonianza del macchinista

Le due sorelle sono arrivate in stazione attorno alle 6,50 del mattino e dopo dieci minuti almeno cinque testimoni le osservano avvicinarsi ai binari. Le varie testimonianze raccolte dalla Polfer riportano di aver visto la maggiore sui binari e la più giovane seduta a terra sulla banchina per poi scendere e raggiungere la sorella.

Secondo il macchinista pare che la maggiore delle sorelle, Giulia, si trovasse sui binari con il volto e lo sguardo fisso rivolto verso il treno. Gli altri testimoni in stazione vedono invece Alessia prima sedersi sulla banchina e poi scendere sui binari per smuovere la sorella. Quando capisce che non riesce a portare via Giulia, Alessia accenna a tornare sui suoi passi, ma ormai è troppo tardi.

Nessun esame tossicologico

Al momento l'indagine aperta dalla magistratura è su modello dell'articolo 45, fascicolo che non prevede alcuna notizia di reato. Sono anche esclusi per motivi tecnici esami tossicologici sui resti delle due ragazze. Resta probabile invece un esame del Dna per accertare l'identità delle due sorelle visto che il riconoscimento da parte del padre, arrivato a Rimini accompagnato dal fratello, non può considerarsi definitivo.

Nel frattempo il Comune di Riccione ha bloccato i commenti al suo post di cordoglio: "Crediamo – spiega alla Dire l'amministrazione comunale - sia il momento del silenzio. Dobbiamo stringerci come comunità ed essere vicini al dolore della famiglia e degli amici delle due ragazze". Mentre il presidente della Regione Stefano Bonaccini sempre sui social esprime "massima vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia delle giovani ragazze bolognesi. Ci stringiamo a loro e a tutta la comunità di Castenaso".

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