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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Gli inquirenti indagano sul trans precipitato, i famigliari dal Brasile: "Diteci cosa è successo"

Si attendono i risultati dell'autopsia e i riscontri sul cellulare della vittima per avere ulteriori indizi e accertare le cause che hanno portato alla morte del 36enne

Si chiamava Bruna Cancio dos Santos il transessuale 36enne brasiliano, originaria dello stato del Parà, morto nel pomeriggio di giovedì a Rimini dopo essere precipitato dal sesto piano di una palazzina al civico 2 di via Cariddi. I primi accertamenti sulla vittima hanno permesso di scoprire che si trovava in Italia da poco più di un anno, proveniente da Marituba nella regione metropolitana di Belém, ed era arrivata con un visto turistico mentre, secondo alcuni testimoni, si trovava nella città romagnola da circa una settimana. E' emerso che il 36enne si prostituisse e, proprio per incrementare il suo giro di affari, aveva un annuncio dedicato su un noto sito di escort dove si vendeva col nome d'arte "Bruna hot". Non è stato ancora chiarito dagli inquirenti se gli incontri a luci rosse avvenissero nell'appartamento di via Cariddi, di proprietà di un brasiliano, o altrove e se nel pomeriggio di giovedì Bruna Cancio dos Santos avesse in programma di incontrarsi con qualche cliente. Maggiori indizi potrebbero arrivare dal cellulare della vittima, messo sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo Investigativo che indagano sulla morte del 36enne, sul quale verranno eseguiti degli accertamenti tecnici per poter leggere i dati in esso contenuti.

Gli inquirenti, inoltre, smentiscono che alcuni testimoni avrebbero parlato di urla provenire dall'abitazione del trans ma confermano che poco prima che Bruna Cancio dos Santos volasse dal terrazzo si fossero sentiti dei vetri infranti. Un particolare confermato anche dal sopralluogo all'interno dell'abitazione dove è stata trovata la porta finestra, che dalla camera da letto si affaccia sul terrazzo, coi cristalli rotti e delle tracce di sangue. Tracce ritrovate dai carabinieri anche sulla facciata esterna della palazzina segno che, mentre precipitava, il 36enne poteva già essere ferito in qualche modo. Particolari questi, che verranno chiariti dall'autopsia disposta dal pubblico ministero Paola Bonetti che coordina le indagini e che verrà eseguita nella giornata di sabato.

Precipita dal terrazzo e muore dopo un volo di 20 metri

L'esame autoptico servirà a chiarire se Bruna Cancio dos Santos avesse assunto stupefacenti o alcolici prima di morire. Dalle indiscrezioni, infatti, nell'appartamento sarebbero state trovate tracce di stupefacenti la cui natura è però ancora in corso di accertamento. Gli inquirenti, al momento, lasciano ancora aperte tutte le ipotesi sulla morte del 36enne: dall'omicidio al suicidio passando per una tragica disgrazia.

Nel frattempo dal Brasile i parenti del transessuale, contattati attraverso i canali diplomatici per informali del decesso, raccontano di come il loro congiunto vivesse con un amico ma non avrebbero saputo fornire maggiori indicazioni se questi si trovasse nella casa dove il trans ha perso la vita. La nipote Beatriz Dória ha dichiarato che la famiglia non sa quasi nulla del caso, solo quello che la polizia ha riferito al telegiornale in Italia. “Abbiamo contattato il consolato brasiliano - ha aggiunto ai media locali - che ci ha promesso maggiori informazioni nella mattinata di venerdì 26. Intanto chiediamo aiuto per scoprire cosa sia successo e per far rientrare il suo corpo in Brasile il prima possibile".

Il dramma si è consumato poco prima delle 15 in via Cariddi, al civico 2 di una strada ben nota per la prostituzione negli appartamenti, quando alcuni residenti hanno visto la vittima volare sul selciato dello stabile. L'allarme ha fatto partire sia la macchina dei soccorsi, col personale del 118 che arrivato sul posto non ha potuto far altro che dichiarare il decesso, che quella degli inquirenti dell'Arma. Il corpo è stato ritrovato completamente nudo, a parte una canotta, con alcune ferite al braccio. I rilievi all'interno dell'appartamento avrebbero fatto emergere come, nell'abitazione, non ci fossero segni di lotta o altre anomalia. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un locale nei pressi dell'entrata del condominio per cercare di individuare se, dopo il decesso del transessuale, qualcuno di sospetto sia uscito dallo stabile. Allo stesso tempo, alcuni testimoni sono stati ascoltati in caserma e le loro dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti. 

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