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Cronaca Bellariva / Via Renato Serra

Trc: buffera nel cantiere di via Serra. M5S interviene a favore di un cittadino

Gli operai incaricati di realizzare la metropolitana di costa entrano nella proprietà di un residente nonostante una sentenza del Tar. Mobilitazione dei grillini e della deputata riminese Giulia Sarti che ha allertato carabinieri e prefettura

Nuova buffera sul cantiere del Trc che, in via Serra, è entrato nel giardino di un residente nonostante la sentenza del Tar che vietava agli operai di demolire le strutture al suo interno. A darne notizia sono i grillini che hanno evidenziato come, martedì mattina, il personale di Agenzia Mobilità e Italia Costruzioni, che si occupano della realizzazione di una delle opere più controverse di Rimini, siano entrati nella proprietà di un residente per portare avanti il cantiere. Sul posto è intervenuto il consigliere Luigi Camporesi che ha chiesto più volte di interrompere i lavori in rispetto di quanto stabilito dal Tribunale Amministrativo Regionale. Contemporaneamente la Deputata Giulia Sarti ha segnalato alla Procura, ai Carabinieri, al Prefetto e Al Ministero delle Infrastrutture quanto stava succedendo. Per mercoledì è prevista anche un'interrogazione parlamentare su quanto accaduto in via Serra.

Diametralmente opposto il parere di Agenzia Mobilità che, un una nota, precisa come "in relazione alle opere in corso di esecuzione nel cantiere TRC di via Serra in Rimini, Agenzia non può che richiamare quanto già comunicato con la propria precedente nota n.5469 del 14 settembre scorso e cioè che sta portando in esecuzione i lavori in conformità al progetto definitivo approvato dal CIPE e nel pieno rispetto delle ordinanze del TAR con cui sono state respinte le richieste di sospensiva avanzate dai ricorrenti. Si rammenta che già in quell’occasione Agenzia esprimeva stupore per le comunicazioni a mezzo stampa date dai ricorrenti qualificandole “non vere e non corrispondenti al disposto del Giudice”; valutazioni che si ribadiscono ancora oggi e ulteriormente confermate dalla più recente ordinanza del TAR n.719 del 10 ottobre 2013 con cui il Giudice del TAR respinge la richiesta di sospensiva di altra proprietà avente medesimo oggetto".​

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