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Cronaca

Treni, l'appello di Rimini al ministro Passera: "Il turismo è penalizzato"

Il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, ha scritto una lettera al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, sul quadro dei trasporti su rotaia della riviera

Il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, ha scritto una lettera al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, all'Amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e all'Amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. "Il quadro dei trasporti su rotaia della linea adriatica - spiega il Presidente Vitali - penalizza fortemente nono solo la logistica quotidiana di migliaia di persone, ma mette in difficoltà le prospettive attuali e future di tutto il sistema turistico locale".

"Questa criticità si aggiunge alle difficoltà dei tanti lavoratori pendolari che ogni giorno si trovano ad affrontare disagi e difficoltà negli spostamenti. La lettera vuole essere un invito costruttivo ad approfondire la tematica, nella speranza di poter trovare insieme le soluzioni migliori ad un problema sentito da tutta la comunità locale."

Di seguito il testo integrale della lettera spedita dal Presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali:
 
"pur comprendendo il particolare momento economico e sociale che il Nostro Paese sta vivendo, in cui si trova a muoversi anche Trenitalia, non possiamo non rilevare come l’orario dei treni invernali che la Società da Lei amministrata si appresta a varare sia particolarmente carico di conseguenze negative per l’intero territorio della provincia di Rimini. Tale orario penalizzerà ancora una volta pesantemente i collegamenti per le località della Riviera di Rimini dalle stazioni del Nord Italia, Milano e Torino principalmente. rappresenta il 26,8% della nostra domanda turistica, il Piemonte il 7,5%,  regioni che nel 2010 hanno totalizzato 5.175.000 presenze, risultati ancora migliori nel 2011. Stiamo parlando dei bacini turistici di primaria importanza per la nostra Riviera: la Lombardia

Della dorsale adriatica tagliata fuori dai collegamenti dell’alta velocità già si è detto e, purtroppo, poco ancora si sta vedendo all’orizzonte in termini di impegni da parte di Trenitalia per recuperare un gap, in termini di raggiungibilità con le località tirreniche, che rischia di influire pesantemente sulla competitività della Riviera di Rimini. Oggi, per percorrere la tratta Milano Napoli si impiegano poco più di 4 ore, con la possibilità di raggiungere immediatamente le località della costiera amalfitana, solo per citare un esempio. A dire il vero i danni sono iniziati qualche anno fa, con la decisione di Trenitalia di spostare gran parte delle coincidenze per le località della Riviera di Rimini dalla stazione di Rimini a quella di Bologna: fino al 2009 i “vecchi” Eurostar provenienti da Milano arrivavano ogni 2 ore alla stazione di Rimini e da questa, con coincidenze nell’arco di 15 minuti, partivano i regionali per gli altri comuni della Riviera. La decisione di spostare le coincidenze per la Riviera di Rimini alla stazione di Bologna, perché più “servita”, ci penalizza. Rappresenta un servizio solo apparentemente potenziato, perché sarà necessario cambiare treno a Bologna e non più, eventualmente, a Rimini, con le difficoltà per famiglie e anziani di dovere spostarsi, con relativi bagagli, da un treno all’altro, su binari diversi.

Tutti gli Intercity da Milano verso Rimini e Ancona si attesteranno a Bologna con conseguente necessità di cambio, sia di notte che di giorno. Un problema di non poco conto. Mentre per arrivare nelle nostre località senza cambio si potrà unicamente servirsi dei Freccia Bianca o degli Eurostar City che evidentemente non fermano in nessuna località intermedia e che diminuiscono da 12 a 7.Ciò vale evidentemente anche per tutti i pendolari che si muovono per ragioni di lavoro e professionali su questa tratta.Ci chiediamo quali siano le ragioni di fondo di questa scelta, a parità di costi, avere una fermata o un capolinea a Bologna sono cose completamente diverse.Gli effetti saranno pesanti anche in termini di impatto ambientale per il nostro territorio, perché, ovviamente, minori collegamenti ferroviari, collegamenti più difficoltosi e più lunghi, significano non solo minore competitività in chiave turistica, ma anche uno spostamento dei turisti fedeli verso l’uso della propria auto con effetti negativi in termini di congestione, traffico, qualità urbana. Confidiamo in un possibile approfondimento delle questioni sollevate e rimaniamo disponibili ad un’occasione di confronto".

 

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