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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Treno soppresso di notte causa roghi ed esclusa dagli hotel: odissea per una ragazza di appena 17 anni

Notte Rosa e incendi lungo tutta l'Italia: un mix che ha causato non pochi problemi ad una famiglia di Viareggio, in angoscia per la propria figlia di 17 anni

Notte Rosa e incendi lungo tutta l'Italia: un mix che ha causato non pochi problemi ad una famiglia di Viareggio, in angoscia per la propria figlia di 17 anni il cui treno è stato soppresso a Rimini a causa dei diversi roghi che si sono sviluppati tra Ancona e Pescara lungo il tratto della linea ferroviaria adriatica. Una scena kafkiana per una ragazza che ha l'età per prendere regolarmente un treno (si può viaggiare da soli dopo i 14 anni), ma non ce l'ha per soggiornare in un hotel (ci vogliono 18 anni), col rischio di dover passare la notte nella stazione da sola piena di facce poco raccomandabili. Purtroppo, a causa della Notte Rosa, che ha assorbito tutte le risorse delle forze dell'ordine, il cittadino spiega di non aver ricevuto adeguato supporto dalla forza pubblica.

Spiega il cittadino: “Sono il padre di una ragazza di 17 anni. Ieri sera un treno partito da Bologna diretto a Pescara è stato fermato a Rimini a causa degli incendi che hanno colpito l'Abruzzo”. Numerosi treni a lunga percorrenza hanno subito infatti ritardi non stimabili di diverse ore. “Mia figlia minorenne, che viaggiava per andare a trovare un’amica per le vacanze estive, è rimasta bloccata a bordo insieme a molti altri passeggeri. Dopo mille rinvii e rassicurazioni che il treno sarebbe ripartito, solo a mezzanotte e mezza le Ferrovie hanno comunicato che il treno era soppresso e quindi è stata invitata a scendere insieme ad altri passeggeri tra cui un ragazzino di 14 anni senza alcuna assistenza”.

“Io da casa a Viareggio, molto preoccupato, mi sono attaccato al telefono per trovare una sistemazione. Contatto un hotel in zona la stazione. Dopo avermi confermato la disponibilità della camera ha rifiutato l’alloggio perché mia figlia è minorenne. Ho tentato di spiegare che ero il padre e che avrei mandato io autorizzazione scritta se serviva e che stare fuori nel cuore della notte era molto pericoloso per una ragazzina. La risposta è stata che non ha sentito ragioni”. Amarezza anche per la Questura da cui, a detta del cittadino, è arrivata la risposta che purtroppo c'era “la Notte Rosa a Rimini e quindi tutte le pattuglie erano impegnate”. E' stato quindi dato il suggerimento, non soddisfacente per l'utente, di passare la notte davanti all'ufficio della Polizia Ferroviaria. “E' mancata l'umanità nei confronti di chi chiede aiuto alle forze dell’ordine con notevole apprensione, nel cuore della notte”.

“Solo grazie alla proverbiale ospitalità romagnola questa storia ha un lieto fine e mia figlia non ha dovuto dormire ai giardinetti della stazione”, spiega il padre, che lascia balenare maggiore elasticità di una struttura che ha accolto la giovane, di cui ovviamente non vuole indicare il nome. D'altra parte è sicuramente meglio avere una 17enne al sicuro in una camera di albergo che in stazione a Rimini tutta la notte. “Il giorno dopo arrivati in stazione molto presto molti passeggeri si sono trovati di fronte una situazione per nulla risolta da parte di Ferrovie. Molti non sappiamo se hanno proseguito viaggio, altri più intraprendenti tra cui mia figlia sono riusciti a salire su un treno e senza posto assegnato hanno raggiunto destinazione in tarda mattinata. La cosa che trovo sconvolgente è la totale mancanza di assistenza di Trenitalia alla stazione di Rimini, che di notte è popolata non proprio da persone per bene”, conclude.

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