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Cronaca

Paga un riscatto per 'rivedere' la propria auto: ma era una truffa

Poco prima delle 17 di domenica è giunta al '112' la telefonata di un cittadino che richiedeva l'intervento dei Carabinieri poiché si sarebbe dovuto incontrare con il suo estorsore per consegnargli la somma di 2mila euro

Poco prima delle 17 di domenica è giunta al '112' la telefonata di un cittadino che richiedeva l'intervento dei Carabinieri di Rimini poiché, di lì a poco, si sarebbe dovuto incontrare con il suo estorsore per consegnargli la somma di 2mila euro al fine di riprendere possesso della propria autovettura rubatagli qualche giorno prima. E' stato così predisposto un apposito servizio costituito da militari in uniforme ed in abiti simulati che riuscivano a bloccare 2 persone di origine slava. Dopo gli accertamenti del caso, i militari hanno però chiarito immediatamente che la vicenda non corrispondeva a quella rappresentata dalla presunta vittima.

Il richiedente infatti, C.V. di 30 anni e residente a Reggio Emilia, aveva venduto infatti un’autovettura ad uno dei due slavi fermati ricevendo un acconto con la promessa del saldo in un secondo momento. Ma dopo qualche giorno, l’acquirente è stato sottoposto ad un controllo stradale nel quale sono emerse delle irregolarità nei documenti, che sono stati così sequestrati.

Ed è a questo punto che uno dei due slavi ha contattato il venditore e, spiegandogli l'accaduto, lo ha informato di voler recedere dall'acquisto e di riconsegnare l'automobile previa la riconsegna dei 2mila euro. E' a questo punto che il 30enne ha pensato alla 'brillante' truffa. Che però non è andata a buon fine: i militari lo hanno così deferito all'autorità giudiziaria per simulazione di reato.
 

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