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Cronaca

La truffa della casa per le vacanze. I carabinieri di Riccione sgominano la banda

Affitti di splendidi appartamenti a prezzi stracciati ma, una volta pagata la caparra, i malviventi sparivano dalla circolazione. I militari dell'Arma della Perla Verde hanno denunciato 12 persone in tutta Italia. Decine di aspiranti turisti finiti nella rete dei malviventi

Il sogno di una vacanza a Riccione nel pieno dell'estate e a prezzi stracciati, in tempo di crisi, è stato un miraggio troppo allettante per decine e decine di aspiranti turisti che, spulciando nella rete, avevano trovato gli annunci di affitto per degli splendidi appartamenti a pochi passi dal mare. Peccato che, una volta pagata la caparra attraverso la ricarica on line di carte di credito prepagate, quando i turisti si presentavano nella casa che avevano affittato scoprivano che questa era completamente inesistente o, peggio, era occupata dai legittimi proprietari che non erano per nulla intenzionati a dividerla con altri inquilini.

La vicenda si concludeva, inevitalbilmente, con la vacanza rovinata e una denuncia ai carabinieri di Riccione che, tra maggio ed agosto, si sono trovati davanti moltissimi turisti, spesso con bambini al seguito, inviperiti e pronti a far valere le proprie ragioni. In seguito alle indagini, sono stati individuati 12 autori di questo genere di truffe, tutti già noti alle forze dell'ordine e con un'età compresa tra i 18 e i 67 anni sia italiani che stranieri.

Il modus operandi dei denunciati era sempre lo stesso: pubblicavano un annuncio "civetta" su siti che non richiedono un preventivo controllo alla registrazione, utilizzando account e mail creati con provider stranieri. La richiesta del pagamento della caparra avveniva mediante ricarica di carte prepagate, associate ad un regolare IBAN, poi immediatamente svuotate della liquidità per evitare il recupero delle somme versate. Le carte prepagate venivano  attivate con documenti contraffatti o di cui era stato denunciato lo smarrimento da terzi compiacenti mentre, i riferimenti telefonici dei truffatori, erano spesso costituiti da sim intestate a stranieri.

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