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Cronaca

Troppe truffe bancarie online, la battaglia dei consumatori: "Gli istituti devono rinforzare i sistemi"

La Lega Consumatori di Rimini: "Gli istituti di credito devono migliorare sensibilmente i sistemi di protezione delle proprie piattaforme online. Sono già stati vinti dei ricorsi"

La Lega Consumatori di Rimini denuncia un "incremento esponenziale di truffe bancarie", che colpiscono le operazioni bancarie e i pagamenti con le carte di credito. Numerosi sono i riminesi che si rivolgono settimanalmente allo sportello dell’associazione e in particolare all’avvocato Emanuele Magnani, esperto in materia bancaria finanziaria, in quanto vittime di prelievi illeciti su conti correnti e carte di credito, e alcune di loro hanno deciso di fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario al fine di dimostrare la responsabilità della Banca e ottenere un giusto risarcimento.

Nella gran parte dei casi si tratta di fenomeni chiamati tecnicamente phishing, pharming, smishing e vishing. Il denominatore comune è sempre lo stesso, la vittima viene ingannata camuffando la truffa come comunicazione ufficiale delle Poste o dell’Istituto Bancario. Il phishing è il tentativo di truffa attraverso le comunicazioni via mail. Smishing e vishing, invece, sono delle tecniche che si strutturano attraverso sms e telefono. L’obiettivo è sempre lo stesso: ingannare e tentare di innescare un meccanismo in grado di estorcere dati sensibili come numeri del conto corrente e delle carte di credito.

Non è sempre colpa della vittima di reato. Lo ha affermato in più occasioni l’Arbitro bancario e finanziario di Bologna, adito dal legale, affermando la responsabilità della Banca che non aveva dimostrato di aver adottato un "sistema di protezione forte" che potesse evitare l’imbroglio e restituendo il maltolto all’ignaro correntista.

"Tutti possiamo essere vittime di questi reati, anche persone giovani e preparate. Non c’è un profilo tipo, avendo difeso il laureato professionista, il bancario o il pensionato – afferma l’avvocato Magnani –. I provvedimenti dell’Arbitro riequilibrano il rapporto di debolezza del correntista rispetto agli istituti di credito, che debbono migliorare sensibilmente i sistemi di protezione delle proprie piattaforme online. Non può ricadere solo sulla vittima di reato, la sottrazione di denaro dal suo conto corrente".

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