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Cronaca

Rinaldis: "Stiamo cambiando marcia. Saremo sempre competitivi, ma la qualità andrà remunerata"

La presidente degli Albergatori di Rimini: "Eravamo rimasti al palo, abbiamo un buco storico dopo gli Anni 90. Ma si iniziano a vedere le progettualità seminate in 10 anni di lavoro"

“Rimini ha finalmente cambiato marcia. Ma è un percorso che parte da lontano. Da 15 anni fa”. E’ questo il pensiero sulla città che si trasforma di Patrizia Rinaldis, la presidente dell’associazione Albergatori di Rimini.

Presidente Rinaldis, cultura, Parco del Mare, nuovi eventi. Poi con i fondi del Pnrr sarà la volta del rifacimento dei viali. La qualità del mare migliora. Rimini è una città che sta cambiando?

“Si stanno gettando le basi per un turismo non solo più balneare, ma che allarga il suo tessuto. Rendendo la città più viva e attraente quasi lungo tutto l’arco dell’anno. Quando si ripartirà a pieno regime avremo una Rimini in fermento non solo nei mesi estivi. Siamo pronti a presentarci ai mercati, anche esteri, con una veste rinnovata”.

Lei sostiene che con i servizi di qualità non sarà più una Riviera a low cost?

“Ritengo che la Riviera sarà sempre competitiva, ma deve dare una nuova immagine a fronte di quanto si sta facendo e questa deve avere un valore. Se dobbiamo premiare la qualità, bisogna avere il coraggio e questo è il momento storico, nel passato abbiamo aggiunto servizi senza che questi fossero remunerati. Oggi sul piatto possiamo mettere altre cose”.

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Nel pre-pandemia 4 città della Provincia di Rimini erano nelle top30 d’Italia per numero di presenze nelle strutture ricettive. Si tornerà a quei livelli?

“Non solo si tornerà, possiamo fare anche meglio. E i numeri miglioreranno anche grazie agli investimenti che si stanno facendo sulle infrastrutture. Abbiamo 18 chilometri di costa che sono un valore aggiunto e i numeri lo confermano. Però un albergo da solo non vale nulla se non è circondato dalla qualità. Oggi finalmente vediamo progetti e idee che prendono forma”.

Sarà però un’estate di cantieri. Soprattutto in ingresso alla città. Vi preoccupa?

“E’ vero, siamo nel cuore del rinnovamento, non abbiamo finito. Stiamo vivendo e vivremo delle difficoltà, i cittadini si lamentano, ma se si vuole una città attiva bisogna avere pazienza. Abbiamo dati riferiti all’edilizia molto incoraggianti, è un settore che a Rimini vira in positivo. Ma un imprenditore investe solo se riesce a vedere oltre. Eravamo rimasti al palo, abbiamo un buco storico dopo gli Anni 90, è inutile girarci attorno. Ma finalmente si vedono le progettualità seminate in 10 anni di lavoro”.

Dunque una Rimini non solo di quantità ma anche di qualità?

“Come associazione abbiamo iniziato a lavorare con questo approccio 15 anni fa, concentrandoci su un piano strategico definito. Oggi vediamo tante riqualificazioni, non si può più stare fermi. E stiamo diventando competitivi. E dovremo farci remunerare il nostro prodotto, un turismo non più di quantità, ma di qualità”.
 

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