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Cronaca

Addio al boom di agosto in Riviera. Rinaldis: "E' il conto di quei divieti di balneazione e del caro bollette"

La presidente di Federalberghi Rimini: "Abbiamo spalmato bene le presenze lungo l’estate, ma quel dato di agosto è un campanello di allarme"

“Abbiamo spalmato bene le presenze lungo l’estate, ma quel dato di agosto è un campanello di allarme a cui fornisco una doppia lettura”. Sono queste le parole a caldo di Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini, in una prima analisi dei dati statistici diffusi dalla Regione Emilia Romagna relativi alle presenze turistiche. Un dato che comprende l’andamento da inizio anno ad agosto compreso. “Storicamente agosto è sempre stato il mese trainante, per la prima volta assistiamo a un cambiamento di tendenza”, dice la presidente Rinaldis.

Presidente, per quale motivo agosto non è più il mese delle vacanze per eccellenza?

“Hanno pesato due motivi, il primo è da non sottovalutare: abbiamo pagato a dismisura quella notizia, con anche una comunicazione successiva non premiante, dei divieti di balneazione. La prima settimana di agosto non è decollata e ci sono poi stati degli strascichi. Un po’ di paura, non nascondiamoci, c’è stata e ci sono state anche delle disdette. Poi ad agosto ci sono stati anche i primi timori per la crisi autunnale, si è iniziato a parlare di caro bollette, di aziende che non avrebbero riaperto. C’è stata una frenata”.

In effetti le prenotazioni per agosto erano stiracchiate. Si ritrova in quel dato e in quei giorni?

“Ricordo bene, anche per Ferragosto siamo arrivati molto sotto data per le prenotazioni. Cosa che in passato non accadeva mai. Le prenotazioni sono arrivate tardi, rispetto ai mesi precedenti, questo vuol dire che le persone hanno iniziato a preoccuparsi per lo scenario economico generale. Il turismo è molto influenzato dagli scenari esterni e ne abbiamo la riprova pratica. I pernottamenti evidenziano invece un dato superiore ad agosto rispetto a luglio, questo significa che c’è uno zoccolo duro di famiglie che predilige ancora la Riviera per un periodo di ferie lungo, di una settimana o dieci giorni”.

L'ANALISI - Colpo di scena, a Rimini luglio supera agosto per presenze

Una riflessione sul turismo estero?

“Ho visto tanti turisti dall’estero come non si vedevano da anni. E infatti registriamo su scala provinciale un +75% sul 2021, significa che i turisti stranieri sono tornati. Ma non tutti: sul 2019 vedo un -17,9% che è figlio sicuramente nelle nostre presenze della mancanza del mercato russo. Se pensiamo a cosa rappresentava il turismo russo per noi, quasi il 50% delle presenze da fuori Italia, significa che abbiamo recuperato bene su altre nazioni, come Germania, Svizzera e Polonia per fare degli esempi”.

Dunque un’estate buona, ma con timori reali?

“Un’estate dove abbiamo spalmato i turisti, in generale da parte degli operatori c’è una moderata soddisfazione. Il dato di agosto si ripercuote in tutte le nostre città, non solo nel capoluogo, ma con una pandemia e una guerra in corso bisogna vedere la parte del bicchiere mezzo pieno. Ma l’impatto emotivo sui turisti c’è stato e questo mi preoccupa molto, se non cambieranno le cose, in vista del prossimo anno. Le persone avranno ancora i soldi per venire in vacanza? O il caro bollette andrà a erodere la disponibilità? Gli effetti, senza un cambio di passo, sono da osservare con grande attenzione”.

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