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Cronaca

Uccise barbaramente la ex e il nuovo fidanzato di lei, ora è libero

Dritan Demiraj, fu condannato in primo grado all'ergastolo per il duplice omicidio di Lidi Nusdorfi e Silvio Mannina

Una condanna in primo grado all'ergastolo per il barbaro duplice omicidio della ex findanzata, Lidia Nusdorfi alla
stazione di Mozzate nel Comasco, e il nuovo fidanzato di lei, Silvio Mannina, quest'ultimo ritrovato cadavere negli acquitrini del lago Azzurro sul Marecchia. A distanza di un anno e mezzo da quella sentenza, emessa il 14 marzo del 2016, Dritan Demiraj ha potuto beneficiare della legge 103 del 23 giugno 2017, la legge Orlando, l'art. 72 del codice di Procedura Penale, debitamente modificato, prevede sentenza di non luogo a procedere nei casi in cui il condannato sia in una situazione di salute irreversibile. In seguito alla condanna, infatti, il fornaio albanese era stato trasferito nel carcere di Parma dove era poi stato aggredito da un altro detenuto il 6 aprile del 2016.

Dopo l'aggressione nel penitenziario, durante la quale Demiraij era stato colpito con calci e pugni alla testa per 15 minuti, l'albanese era rimasto in coma per qualche tempo. Ancora ricoverato in Ospedale a Parma, costretto su una sedia a rotelle, è stato sottoposto a perizia medico legale su richiesta del difensore, l'avvocato Massimiliano Orrù, dalla quale è emerso che il fornaio 31enne ha perso la memoria, non ricorda gli omicidi commessi né cosa sia accaduto dopo, né cosa lo circondi. Parla ma non si muove autonomamente. "E' come un bambino che vive alla giornata - ha spiegato l'avvocato Orrù - una condizione che la medicina indica come irreversibile. Il non luogo a procedere prevede anche l'immediata scarcerazione e rimessa in libertà". Demiraj aveva confessato entrambi i delitti.

Quello dell'ex compagna Lidia Nusdorfi, perché lo aveva tradito, e quello di Mannina perché era stato l'ultimo amante della donna. Dritan aveva anche raccontato come avesse attirato Lidia alla stazione di Mozzate, la sera del primo marzo 2014 per accoltellarla a morte, mentre il giorno prima a Rimini aveva ucciso Mannina, 30enne bolognese facendosi aiutare da Monica Sanchi, nuova compagna dell'albanese. 

Il duplice omicidio di Lidia Nusdorfi e Silvio Mannina

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