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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Una CISL “glocale” per essere più vicini ai lavoratori e ai pensionati

In Romagna una nuova organizzazione su 8 distretti, Paola Taddei responsabile di quello della provincia di Rimini

Nella società del terzo millennio si avrà sempre più bisogno di Europa, ma allo stesso tempo aumenterà la necessità di sentirsi parte della comunità in cui si vive: nel proprio quartiere, nella propria città, nel proprio territorio “Se dovessimo usare una parola – afferma Filippo Pieri, segretario generale di CISL Romagna – potremmo dire che stiamo cercando di essere un sindacato glocale. Ovvero un sindacato che vuole rafforzare il ruolo del sindacato europeo nel confronto con le istituzioni di Bruxelles e nella contrattazione con le multinazionali; nello stesso tempo un sindacato che sia più vicino ai luoghi dove avviene la tutela dei lavoratori e alle comunità dove si discute di programmazione socio-sanitario con le istituzioni locali.” “Per fare questo abbiamo costituito otto distretti andando oltre all’accorpamento delle tre strutture provinciali CISL di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini avvenuto nel 2013 – continua Pieri – perché l’unificazione ci ha consentito di praticare delle economie di scala sulle spese dei dirigenti ed ora investiamo sugli operatori presenti nel territorio, sui nuovi servizi e su sedi più funzionali e accoglienti per i nostri iscritti e l’utenza in genere.” CISL Romagna sta facendo da apripista alle altre associazioni di rappresentanza ed alle istituzioni infatti è stata la prima a costituirsi su base romagnola e ad essa ne sono seguite alcune, mentre altre dichiarano l’esigenza di farlo, ma poi non compiono il passo fino in fondo.

Cisl Romagna, dopo i primi cinque anni di assestamento fisiologico della fusione, ha attuato la seconda fase che prevede la creazione di otto presidi locali, chiamati Unioni Sindacali Distrettuali (USD), che corrispondono esattamente agli otto distretti socio‐sanitari della Romagna ed alle otto Unioni Comunali. “In ognuna delle USD Cisl Romagna è stato individuato un responsabile – prosegue il segretario cislino – che ha il compito di sviluppare e promuovere le politiche di concertazione sociale e socio-sanitarie, di organizzare e sviluppare i servizi per gli iscritti e gli utenti, di intrattenere i rapporti con i soggetti istituzionali, sociali ed economici del territorio.” “Spesso il sindacato è additato di non essere al passo coi tempi – dichiara Filippo Pieri - ma in questo caso occorre riconoscere che la CISL ha individuato una strada e la sta percorrendo tenendo fede a uno dei suoi principi associativi che è la sussidiarietà”. Infatti la contrattazione aziendale e quella sociale, ovvero le istanze che i sindacati avanzano nei confronti delle imprese e degli Enti Locali, è una delle attività che più impegna la CISL. Questa nuova organizzazione migliorerà la sua vicinanza ai problemi del territorio e agli interlocutori con l’obiettivo di individuare e trovare insieme agli altri interlocutori le risposte adeguate per la comunità.

Ogni USD avrà quindi competenza sui comuni che formano quel distretto e che in totale sono ben 73. Per quanto riguarda la provincia di Rimini: USD Riccione Distretto di Riccione, 13 comuni: Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Montescudo-Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Mondaino, Morciano di Romagna, Riccione, San Clemente, San Giovanni in Marignano, Saludecio 7. USD Rimini Distretto di Rimini, 12 comuni: Bellaria Igea Marina, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Rimini, Sant’Agata Feltria, San Leo, Santarcangelo di Romagna, Talamello, Verucchio. “Il rapporto con i nostri 82.000 ed oltre iscritti – spiega Pieri - rimane affidato alle relative federazioni di categoria con i nostri delegati che sono attivi nei posti di lavoro e nelle nostre 48 sedi sparse in tutta la Romagna.” “Ci auguriamo – conclude il segretario generale della Cisl Romagna – che la nostra esperienza possa essere di stimolo anche alla politica perché nella società del terzo millennio avremo sempre più bisogno di Europa, ma allo stesso tempo aumenterà la necessità di sentirsi parte della comunità in cui si vive: nel proprio quartiere, nella propria città e nel proprio territorio.”

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