Una guida per riconoscere e contrastare le molestie e la violenza dentro e fuori i luoghi di lavoro
“Conoscenza contro violenza” contiene anche informazioni dettagliate su accordi firmati con alcune importanti aziende che prevedono, oltre ad attività di sensibilizzazione, anche procedure interne di sostegno e condizioni più favorevoli per le vittime di violenza di genere
“Conoscenza contro violenza” è il titolo dell’opuscolo realizzato dalla Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Rimini, con la collaborazione della Consigliera di Parità provinciale e i due Centri antiviolenza Rompi il Silenzio e CHIAMA chiAMA. L’opuscolo contiene informazioni utili a riconoscere e contrastare le molestie e la violenza dentro i luoghi di lavoro e fuori. La violenza di genere è un fenomeno ancora sommerso se pensiamo a quante vittime restano ancora in silenzio senza denunciare o addirittura senza parlare con nessuno della violenza subita. Inoltre, dai dati Istat emerge che le vittime spesso non sanno dove cercare aiuto, perché non conoscono l’esistenza di procedure interne aziendali, né gli sportelli di supporto alle vittime o l’esistenza dei centri antiviolenza nel proprio territorio. I lavoratori, e in particolare le donne lavoratrici, subiscono violenza e molestia anche al di fuori del luogo di lavoro, spesso in ambito familiare e domestico e la pandemia da Covid-19, che ha imposto a molte lavoratrici e lavoratori di lavorare da casa, ha incrementato il rischio della violenza di genere tra le mura domestiche. Questo si somma al rischio della molestia psicologica sul luogo di lavoro in crescita durante il lockdown. Pertanto, oggi è quanto mai importante potenziare l’informazione, la prevenzione e il contrasto alla violenza sensibilizzando su questo tema tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
Le Organizzazioni Sindacali attraverso lo strumento della contrattazione sindacale aziendale possono svolgere un ruolo importante conquistando nuove tutele per le vittime di violenza e contribuendo a diffondere la cultura del rispetto. Questa attività si integra necessariamente con quella della Consigliera di Parità provinciale che svolge funzioni di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro recuperando in questo quella cultura di pace e del diritto che non uccide mai.