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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Una "montagna" di soldi per ripartire, dalla Regione 14 miliardi di investimenti per la Fase 3

Per il turismo si prospettano 140 milioni. La Regione "sparerà" il suo bazooka di investimenti pubblici che faranno la differenza tra crisi e ripartenza

Una montagna di soldi per uscire dalle secche dell'epidemia e provare a risollevare all'Emilia-Romagna nella fase 3. E' la soluzione individuata dal governatore Stefano Bonaccini, che ne ha parlato martedì mattina in videoconferenza con l'Assemblea legislativa regionale. Nella fase che si aprirà nei prossimi mesi con la ripartenza delle attività economiche, ma ancora con le difficoltà determinate dal nuovo quadro internazionale post-epidemia, la Regione proverà a sparare il suo 'bazooka' di investimenti pubblici, che "saranno la prova del nove", dice Bonaccini, anche perché saranno in grado di attivare investimenti privati. Ebbene nelle casse della Regione, "da una ricognizione che abbiamo fatto risultano impegnabili risorse per oltre 14 miliardi di euro in Emilia-Romagna nel prossimo triennio, qualcosa che sfiora il 10% del pil della nostra regione", sottolinea il governatore. Un miliardo di investimenti è previsto solo per la sanità. Gli investimenti pubblici "sono l'elemento che può fare la differenza tra la ripartenza e la crisi", dice ancora Bonaccini, che conta anche molto su ciò che può fare l'Unione europea. "L'Europa ha battuto un colpo- sostiene Bonaccini- il paradigma è cambiato, sono state individuate risorse importanti. L'Italia da sola non ce la potrebbe fare e la risposta serve adesso".

All'interno dei 14 miliardi di euro conteggiati dalla Regione Emilia-Romagna per la fase 3 ci sono sono anche 6,5 miliardi di euro di investimenti sulla mobilità nel prossimo triennio, "tra ferro, gomma e rinnovo mezzi". Previsti poi oltre 1,5 miliardi di euro a sostegno degli investimenti delle imprese, 122 milioni di euro solo per il tecnopolo di Bologna e il centro meteo. A questi si aggiungono 2,2 miliardi di euro per completare la ricostruzione post sisma. "Si tratta di opere in larga parte già progettate, finanziare e in qualche caso già appaltate", ha precisato Bonaccini. Il governatore ha citato anche circa mezzo miliardo per l'edilizia scolastica, oltre 360 milioni di euro di interventi per la difesa del suolo, oltre 134 milioni di euro per l'efficientamento energetico, oltre 90 milioni di euro per la rigenerazione urbana, "a cui vanno aggiunti altri 70 milioni di euro per le aree intere i piccoli comuni". Previsti, ancora, oltre 570 milioni di euro per investimenti in agricoltura, 115 milioni di euro per la casa, 140 milioni di euro per il turismo, quasi 100 per lo sport, 34 per la cultura, una ventina per l'agenda digitale. "Preclusi molti sbocchi nei mercati internazionali, precluso l'accesso di turisti dall'estero, fermi i consumi interni- è il quadro dipinto da Bonaccini per i prossimi mesi- la leva cruciale sarà essenzialmente quella degli investimenti pubblici, che poi si trascinano sempre il doppio o il triplo di privati". Di qui la necessità, secondo Bonaccini, della "mobilitazione di tutte le risorse possibili" per l'Emilia-Romagna.

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