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Cronaca

Una mozione per portar Rimini nelle grandi direttrici della mobilità europea

Una mozione per far arrivare la grande mobilità transeuropea anche al corridoio Adriatico: l'ha presentata Elisa Marchioni e numerosi colleghi Pd

Una mozione per far arrivare la grande mobilità transeuropea anche al corridoio Adriatico: l'ha presentata Elisa Marchioni e numerosi colleghi Pd delle regioni Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, in occasione della discussione della proposta di regolamento Ue sulla mobilità. «L'atto, se approvato, - spiega la deputata riminese – obbligherebbe il Governo ad impegnarsi per inserire anche le regioni adriatiche in quella che è la proposta di rete che la Ue prevede di realizzare entro il 2030”.

“Delle 10 grandi direttrici 4 sono quelle che interessano l'Italia e il primo è il corridoio Baltico-Adriatico, che collegherà Helsinki a Ravenna, nell'ambito del quale sono previsti i collegamenti ferroviari Vienna-Udine-Venezia-Ravenna e Trieste – Venezia – Ravenna”, aggiunge Marchioni.

«Crediamo che ci sia l'occasione per poter ridiscutere alcune priorità europee ed allargare anche a Rimini – spiega la deputata riminese - e a tutte le regioni adriatiche del centro sud escluse il flusso europeo di trasporti, creando una connessione con i porti di Ancona, Bari e Brindisi, con l'interconnessione attraverso Taranto agli altri corridoi europei, che hanno dimostrato grande vitalità, dinamismo, capacità di sviluppo garantendo, tra l'altro, un raccordo tra realtà territoriali fortemente differenziate».

Ma non solo. «Ridiscutere i grandi collegamenti europei potrebbe offrire l'occasione di creare collegamenti rapidi e quindi incrementare l'appetibilità delle destinazioni adriatiche, sopratutto Rimini, per i mercati turistici del nord e della Mitteleuropa. Un segnale positivo che darebbe il governo alle ferrovie italiane, che con i nuovi orari sta penalizzando la destinazione Rimini e la riviera in generale. Senza contare le fermate soppresse su Cattolica, che certo non possiamo portare all'attenzione dell'Europa, ma di Trenitalia sì» Insomma, è anche un tentativo di invertire la tendenza negativa che sta interessando i collegamenti ferroviari con il nord, come stanno registrando le cronache nei giorni scorsi.
 

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