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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Una storia a lieto fine: "Devo la mia vita ai medici dell'ospedale di Rimini"

Curata per una seria forma di leucemia all'Infermi, la malata una volta guarita ha voluto ringraziare i medici e la città

Una bella storia a lieto fine quella di Milena Alliu, una ragazza albanese di 20 anni, ricoverata all'Infermi di Rimini per una seria forma di leucemia. La giovane, alla fine del suo calvario, risolto con una guarigione, ha voluto scrivere una lettera a tutto il personale sanitario che l'ha curata per esprimere la sua gratitudine. "Mi chiamo Migena Alliu - scrive la giovane nella sua missiva - sono una ragazza albanese di 20 anni, studentessa di scienze fisiche in Albania. In maggio 2016, avendo dei disturbi allo stomaco, ho fatto delle visite e mi hanno detto che avevo un'ulcera. Mi hanno dato degli antibiotici, ma io continuavo ad avere i disturbi. Dopo un po' di tempo mi sono rivolta a un altro specialista che mi fece una gastroscopia, ma mentre facevo questo esame mi scoppiò un'emorragia e finii al pronto soccorso. Dopo avermi dato un calmante mi mandarono a casa, dicendomi di tornare in caso si ripresentasse l'emorragia".  

"Passavano i giorni e io non guarivo. Anzi, peggioravo. Finché il 6 ottobre tornai in ospedale per un controllo e mi ricoverarono con urgenza: i parametri del sangue erano molto inferiori al normale. E da lì comincia un'altra strada: tra analisi e dubbi, mi fanno più di quattro gastroscopie, ma alla fine non riescono a stabilire una diagnosi definitiva. Visto che una mia zia abita a Rimini, con i miei genitori abbiamo deciso di venire a fare degli analisi nella vostra città per capire meglio di cosa si trattava di preciso. Sono stata ricoverata all'ospedale di Rimini dal 29 ottobre fino al 7 novembre. Durante questo periodo mi sono un po' rimessa, ma i medici hanno concluso che si trattava di una malattia molto importante: "linfoma B non Hodgkin", la quale necessitava di un trattamento con la chemioterapia". 

"Dopo lo shock riguardo a questa cosa molto grande e le condizioni fisiche, con la nostra richiesta e il buon senso dei medici che mi hanno seguito, ma soprattutto per l'incertezza e il servizio sanitario carente in Albania, ho chiesto il permesso di poter essere seguita preso l'ospedale di Rimini. Grazie anche all'aiuto dell'associazione AIL, sede di Rimini, dell'associazione "La piccola Famiglia Onlus" di Coriano e anche a quello della Questura di Rimini, ho potuto avere un permesso di soggiorno, così da poter cominciare le cure. Adesso sto molto meglio e sono tornata a studiare e a riprendere la mia vita. Tutte le volte che i medici mi vedono quando vado per i controlli, mi sorridono come per dire "Ce l'abbiamo fatta! Sì. Ce l'abbiamo fatta!"

"Ho deciso di pubblicare la mia storia non perché sia unica, ma soprattutto per ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e appoggiato in questo lungo percorso: il dottor Eduardo Pinto, presidente di RiminiAIL Onlus, che è stato sempre accanto a mia madre; la dr.ssa Patrizia Tosi, direttore dell'U.O. di Ematologia di Rimini, che con decisione ha suggerito tutte le cure e ha organizzato la mia permanenza e la terapia;  l’ematologa dr.ssa Annalia Molinari, che con la sua saggezza e l'apparente durezza mi ha dato la sicurezza e la forza di affrontare tutto; tutto lo staff dei medici e infermieri dell'Ematologia, che con professionalità svolgono tutto il giorno il loro sacro lavoro". 

"Ringrazio di cuore anche tutto lo staff del reparto di Endocronologia, e in particolare il dottor Giovanardi e il dottor Onorato, che col loro personale contributo finanziario e quello dei loro colleghi hanno pagato il mio ricovero dei primi giorni. L’omeopata dr. Fernando Gamberini è stato tra i primi ad offrirmi il suo appoggio e le terapie complementari con omeopatici, i quali mi hanno aiutato ad assorbire meglio la chemioterapia. E che dire del medico di medicina generale, dr.ssa Felicetta Di Perna? Lei è stata tra le prime a suggerirci cosa dovevamo fare e quando: la sua disponibilità senza orari e incondizionata è una cosa che veramente impressiona al giorno d'oggi!

Infine vorrei fare un ringraziamento ai miei famigliari per l'impegno, il sostegno, l'aiuto fisico, ma soprattutto quello morale.

Grazie di cuore e che Dio vi benedica tutti!

A loro e a tutta l’accogliente città di Rimini, arrivi il mio abbraccio.

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