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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cercarono di rapire la loro madre, il giudice non crede alla versione della vittima

Scarcerato il figlio maggiorenne e l'amico di famiglia che lo aveva aiutato nel tentativo di riportare a casa la donna

Il Gip di Rimini, dopo l'interrogatorio di garanzia avvenuto nella mattinata di martedì, ha scarcerato il figlio 24enne e l'amico di famiglia 49enne fini in manette con l'accusa di sequestro di persona nei confronti della madre del primo. Per i due, tuttavia, ha imposto il divieto di avvicinamento alla donna, una 45enne, e l'obbligo di dimora presso i comuni di residenza in provincia di Varese. Ascoltato dal giudice, il ragazzo ha raccontato una storia diversa da quella della madre che, da settembre 2016, aveva abbandonato l'intera famiglia per seguire il suo amante, un keniota 34enne. Secondo il ragazzo, che da allora non aveva più visto la mamma, lo scorso sabato era arrivata la telefonata di un albergatore riminese dove la donna, insieme allo straniero, stavano alloggiando senza però pagare la stanza. Il 24enne, dal momento che era oltre un anno e mezzo che non vedeva la mamma, essendo senza patente aveva chiesto all'amico di famiglia 49enne di accompagnarlo a Rimini, insieme al fratello, 16enne, per recuperare la donna.

Arrivati all'albergo di Miramare, era stato lo stesso titolare della struttura ricettiva a raccontare che la loro madre aveva lasciato un discreto conto in sospeso in alcolici e che la stanza che occupava insieme al keniota era diventata un luogo di festini, tra superalcolici e cocaina, ai quali partecipavano altri tre ragazzi di colore. In quel momento il giovane ha scorto la 45enne a bordo di un suv e, secondo la sua ricostruzione, sarebbe stata la stessa signora a scendere dall'auto per andargli incontro quando sono stati aggrediti da tre individui di colore che brandivano dei bastoni. E' stato a questo punto che, il giovane insieme al fratello minorenne, avrebbero caricato sulla loro Mazda la madre e, con l'amico di famiglia al volante, partiti in direzione di Riccione mentre, l'amante kenionta, avrebbe fatto di tutto per far scendere la donna dall'abitacolo.

Da qui è nato il parapiglia, al quale hanno assistito i carabinieri di Riccione, con questi ultimi che hanno fermato l'utilitaria in viale D'Annunzio e portato tutti in caserma. Ad essere arrestati per sequestro di persona erano finiti i due figli, di 24 e 16 anni, oltre all'amico di famiglia. Oggi, il gip ha mostrato di credere alla versione raccontata dal ragazzo disponendo la scarcerazione sua e del 49enne mentre, nella giornata di mercoledì, a Bologna è previsto l'interrogatorio di garanzia del minorenne.

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