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Cronaca

Partita anche in Romagna la caccia alla variante Xe: "Molto contagiosa, e il virus non si sta affievolendo"

Dallo scorso 4 aprile ogni laboratorio italiano in cui si effettua sequenziamento ha reperito campioni da mandare alla sede centrale

Fino a qualche giorno fa la variante Xe del Covid non era ancora presente in Romagna, il prossimo 13 aprile verrà comunicato se nelle ultime settimane si è sparsa anche qui da noi. Infatti, l'Istituto Superiore della Sanità ha indetto un'indagine a tappeto grazie alla quale lo scorso 4 aprile ogni laboratorio italiano in cui si effettua sequenziamento ha reperito campioni da mandare alla sede centrale e dopo il 13 aprile si saprà con certezza quanto e com'è diffusa la nuova variante sul territorio nazionale. Na c'è da preoccuparsi?
"No, nessun allarme - rassicura il dottor Vittorio Sambri, direttore del laboratorio di Microbiologia dell'Ausl Romagna - da quello che sappiamo adesso la Xe è molto simile al virus parentale. Per questo si chiama X. Praticamente è la somma della variante Delta e dell'Omicron 1. Il genoma è fatto di un pezzo di una e un pezzo dell'altra".

Dal punto di vista clinico ci sono differenze?
"E' presto per dirlo, non abbiamo ancora dati per capirlo. Sembra più contagiosa ma non sembra si esprima diversamente a livello clinico. Però, ripeto, è presto per dirlo. Possiamo dire, invece, che non è dimostrata una minor efficacia dal punto di vista del vaccino. Se non fossimo vaccinati sarebbe un disastro".

Spieghi meglio
"Dico che a fronte della maggiore contagiosità, se non fossimo vaccinati, i rischi sarebbero quelli che correvamo col primo virus, quello di Codogno per intenderci, ma con una possibilità di replicarsi tra le persone molto ma molto più forte. Non voglio pensare a come saremmo messi oggi se non fosse partita una campagna vaccinale e la maggior parte delle persone avesse già fatto tre dosi".

Il vaccino ci ha salvati?
"Assolutamente sì. Ora vediamo che all'ospedale ci finiscono solo le persone non vaccinate o molto fragili".

Questa Xe è arrivata prima in Inghilterra?
"No, non lo sappiamo. E' l'Inghilterra ad averla trovata perché loro fanno 30 mila sequenziamenti a settimana, noi arriviamo a fatica a 5 mila. E' molto più probabile che una variante la trovino prima loro. Pensi che comunque esistono anche la Xd e già la Xf. Il virus continua a variare, è normale che sia così..."

Quindi si arriverà ad avere un virus molto più debole e molto contagioso?
"No, non si può dire che si stia affievolendo. Il rischio, come le ho detto, è lo stesso che corriamo a marzo. Sicuramente sappiamo che il virus si modifica e continuerà a farlo".

Chi si ammala di più?
"Abbiamo visto che ora la massa critica degli infetti si sta spostando dai giovani ai 50enni con due vaccinazioni o una terza vaccinazione molto lontana. E questo anche perché abbiamo allentato le misure di prevenzione in maniera, secondo me, un po' troppo improvvida. Per esempio in discoteca si entra con la mascherina e poi ci si toglie per ballare. Non le sembra un controsenso? E' proprio quando si balla che si sta più vicini e si respira in modo affannoso. Sarebbe meglio, allora, dire in discoteca si va senza mascherina e basta... Insomma stiamo procedendo un po' così e poi è normale contagiarsi. Per fortuna, ripeto, siamo tutti vaccinati".

Si farà anche la quarta vaccinazione?
"E' chi si occupa di queste cose che deve pronunciarsi. Mi sembra di aver capito che da settembre, con molta probabilità, verranno vaccinati con il vaccino aggiornato (quello che facciamo ora è per il virus di Codogno) gli over 80 e i soggetti fragili. Ma secondo me, in vista della stagione fredda, si arriverà anche alle altre persone". 
 

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