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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Variante Statale 16, espropri verso l'avvio. Confagricoltura: "Manderete al lastrico intere famiglie"

Confagricoltura preoccupata in vista del tracciato della variante alla Statale 16. "Anas ha informato le aziende interessate dell’avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio"

La situazione è delicata e secondo Confagricoltura potenzialmente esplosiva. La realizzazione della variante alla Strada Statale 16 – così come oggi è prevista – comprometterà l’attività di diverse aziende agricole, tagliando letteralmente gli appezzamenti e rendendo complicata, e in alcuni casi insostenibile, la coltivazione. "Il rischio - come sottolinea Confagricoltura Rimini -, è di mandare sul lastrico intere famiglie e avere pesanti ripercussioni sull’indotto. L’organizzazione già in passato aveva evidenziato alle Istituzioni le problematiche che si sarebbero venute a creare con la realizzazione della variante alla Strada Statale 16 nel tratto Bellaria - Rimini Nord - Misano Adriatico, problematiche ribadite dall’associazione dopo che Anas ha informato nei giorni scorsi le aziende interessate dell’avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio".

“Come Confagricoltura siamo consapevoli dell’importanza che riveste per il sistema infrastrutturale del territorio la realizzazione di questa variante, ma è altresì imprescindibile che si debba tenere in considerazione anche il valore agricolo dei terreni che saranno attraversati dall’arteria stradale - commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini - Ci riferiamo principalmente alla zona di Rimini Nord, quella più vicina alla messa in opera dei lavori. Diventa quindi fondamentale armonizzare le esigenze di mobilità con la tutela delle attività agricole e del lavoro delle imprese coinvolte. Nell’ipotesi in cui non si dovesse riuscire a modificare il tracciato e a limitare l’impatto sulle aziende agricole, per le imprese diventerà fondamentale recuperare la capacità produttiva dei terreni coinvolti nell'esproprio: una compensazione che sia capace di garantire terreni coltivabili in modo da avere le superfici necessarie alle esigenze produttive delle aziende e ai bisogni delle famiglie impegnate nel lavoro in campagna”.

Le richieste già presentate alle Istituzioni riguardano prima di tutto una verifica del tracciato per evitare di spezzettare la maglia poderale delle imprese agricole; la possibilità di garantire il corretto scolo delle acque piovane, che in caso contrario rischiano di causare allagamenti pericolosi per le coltivazioni e per l’infrastruttura stradale; e una buona viabilità, che può essere garantita con piccoli accorgimenti che non vadano a intasare la nuova Statale 16 con mezzi agricoli che necessariamente devono raggiungere i terreni da coltivare.

“Siamo molto preoccupati per le sorti di tutte le aziende agricole che già stanno vivendo un periodo di grande difficoltà e incertezza a causa dell’aumento del costo delle materie prime, della siccità e della scarsa manodopera - spiega Carli - e che rischiano ora di vedersi addirittura dimezzati i propri ettari di riferimento. Mi riferisco soprattutto ad alcuni terreni agricoli posti lungo il tracciato inerente all’innesto con la Statale 9 Emilia che sarebbero letteralmente tagliati a metà dalla nuova strada. In questo scenario, l’azienda non potrebbe più svolgere il proprio lavoro e di conseguenza sarebbe costretta alla chiusura dell’attività. Le imprese agricole riminesi hanno mediamente una maglia poderale ridotta: se un appezzamento da meno di dieci ettari viene ridotto dall’infrastruttura e poi spezzato in due o più parti, la coltivazione diventa economicamente insostenibile”.

In passato gli incontri con le Istituzioni non hanno portato agli esiti sperati ma “riteniamo ci siano ancora le possibilità per risolvere questa situazione e far sì che l’intera variante alla Strada Statale possa avvenire senza causare danni rilevanti a chi in questi territori ci vive e ci lavora. L’attività agricola è un valore per l’economia e la società – conclude Carlo Carli – non dimentichiamoci da dove arrivano i prodotti che finiscono sulle tavole dei consumatori e anche dei tanti turisti che visitano il nostro territorio”.

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