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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Vendeva su internet un sepolcro romano, nei guai un santarcangiolese

Scoperto dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna, il venditore spacciava l'opera come un abbeveratoio in pietra. In corso gli accertamenti da parte della Sovrintendenza per accertare l'esatta datazione

Per un annuncio su un noto sito di aste on line, un santarcangiolese 45enne è finito nei guai e, ora, dovrà rispondere di ricettazione. Tutto è iniziato nel settembre dello scorso anno quando il romagnolo ha pubblicato un annuncio su internet per mettere in vendita quella che, a suo dire, era un abbeveratoio in pietra di epoca romana al prezzo di 2800 euro. L'annuncio, corredato da foto, è stato notato dai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale che, in quella vasca, hanno riconosciuto un sarcofago tardo antico alto medievale bloccandone immediatamente la vendita. A metà di dicembre, i militari dell'Arma hanno quindi perquisito l'abitazione del santarcangiolese e, dopo aver ispezionato il manufatto, lo hanno posto sotto sequestro e inviato alla Soprintendenza per ulteriori accertamenti al fine di stabilirne un'esatta datazione. Nel frattempo, però, il 45enne è stato denunciato a piede libero per ricettazione nonostante abbia sostenuto che quella "vasca" gli era stata lasciata dal padre 20 anni prima.

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