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Cronaca

Al vescovo Lambiasi la cittadinanza onoraria: "Sono grato e riconoscente, sogno una permanenza"

"Sinceramente posso dire che in questi anni di ministero mi sono sempre sentito un riminese di fatto. Ma ora che lo divento anche di diritto mi fa sognare una permanenza"

"Il conferimento della cittadinanza onoraria della Città di Rimini mi colma il cuore di sincera gratitudine e mi stimola il ricordo del primo giorno che misi piede in piazza Cavour, ormai nel lontano 15 settembre 2007, come nuovo Vescovo della nostra Diocesi", queste le parole del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.

"In verità Rimini era già stata per me, nel lungo Giro d’Italia effettuato negli anni romani come assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana, la tappa del Belpaese più vissuta in assoluto, senza neanche lontanamente immaginare che ne sarei diventato il vescovo, come successore del compianto monsignor Mariano De Nicolò, in precedenza insignito anche lui, come pure Emilio Biancheri, della stessa onorificenza che il Comune di Rimini ha deliberato di volermi conferire il prossimo 19 maggio".

E conclude: "L’abbraccio caloroso delle tantissime persone che affollavano in quel giorno la piazza del Municipio mi è rimasto stampato nel cuore come un graditissimo messaggio di benvenuto, accompagnato dall’augurio di una lunga permanenza e di un auspicabilmente fecondo servizio. Sinceramente posso dire che in questi anni di ministero mi sono sempre sentito un riminese di fatto. Ma ora che lo divento anche di diritto mi fa sognare una permanenza che, senza minimamente cancellare le cittadinanze precedenti, sia quella emerita del mio paese natale, Bassiano (Latina) sia quella onoraria di Sezze Romano (Latina) in cui ho esercitato i primi anni di ministero presbiterale, sia le residenze effettive come Anagni e Alatri, possa essere quella definitiva".

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