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Cronaca Zona Fiera / Via del Pino

"Vi taglio la testa", venti minuti di follia dell'ultras violento

Nonostante l'intervento delle Volanti l'uomo ha afferrato una mazzetta da muratore e ha cercato di colpire gli agenti che lo hanno disarmato non senza fatica

Un vero e proprio caos quello seminato in via Covignano, a Rimini, da un senegalese 63enne residente a Cesena che in preda ai fumi dell'alcol ha dato in escandescenza. Lo show dell'uomo, che lavora come muratore, è iniziato verso le 21 quando ha iniziato a prendersela senza motivo con i clienti di un bar per poi urinare contro al dehor e allontanarsi in via del Pino. Qui a fare le spese della sua furia sono stati alcuni veicoli in sosta, presi a calci dal 63enne, e alle rimostranze dei residenti che si erano affacciati alle finestre attirati dal rumore ha iniziato ad urlare "Siete degli italiani di m.... e razzisti, scendete che vi taglio la testa". Nel frattempo sul posto sono intervenute le Volanti della Questura ma alla vista degli agenti l'uomo è diventato, se possibile, ancora più aggressivo. Prima ha lanciato lo zaino contro le divise che gli chiedevano i documenti per poi afferrare una mazzetta da muratore e scagliarsi contro un poliziotto. Ne è nata una colluttazione con l'agente che è riuscito a disarmare il 63enne ma, prima che venisse ammanettato, l'esagitato ha sferrato un pugno al petto di un altro poliziotto.

Bloccato e portato in Questura, durante il tragitto verso piazzale Bornaccini il senegalese ha iniziato a tirare calci nella cellula di sicurezza danneggiando l'abitacolo. Anche una volta portato negli uffici della polizia di Stato la situazione non è migliorata con gli agenti che sono stati presi a spunti e una serie di calci agli arredi. Chiuso in camera di sicurezza, è stato dichiarato in arresto per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e porto oggetti atti ad offendere. Processato giovedì mattina per direttissima, difeso dall'avvocato Gianluigi Durante, durante l'udienza è arrivato il colpo di scena nel quale è emerso il passato del 63enne. L'uomo, infatti, era già noto alle forze dell'ordine in quanto appartenente alle frange più estreme degli ultras tanto che tra il 2011 e il 2016 ha accumulato una lunga serie di procedimenti penali per resistenza a pubblico ufficiale. Quando il giudice lo ha messo alle strette, il 63enne si è giustificato sostenendo che “Ero un ultras del Cesena e della Juve, spesso andavo allo stadio e quando la squadra perdeva sfogavo la mia rabbia picchiando forze dell’ordine e tifosi avversari”. Al termine dell'udienza l'uomo patteggiato 1 anno e 1 mese di reclusione.

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