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Cronaca

Fermare la violenza sulle donne, "insieme si può"

Il Comando Compagnia Carabinieri di Novafeltria, ha illustrato all’Amministrazione Comunale di Novafeltria il progetto “FERMIAMO LA VIOLENZA: INSIEME SI PUO’”.

Il Comando Compagnia Carabinieri di Novafeltria, ha illustrato all’Amministrazione Comunale di Novafeltria il progetto “FERMIAMO LA VIOLENZA: INSIEME SI PUO’”. Nell’incontro, al fine di rendere possibile una più incisiva azione divulgativa e di sensibilizzazione sia delle vittime reali, sia potenziali, è stato distribuito un vademecum informativo, realizzato dal Comando Provinciale Carabinieri di Rimini, sul fenomeno della violenza sulle donne contenente una parte dedicata ai consigli utili per le vittime di violenza ed un’altra con l’elenco di tutti i Comandi del citato Comando Provinciale e relativi numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di necessità.

La violenza contro le donne rientra nelle violazioni dei diritti umani ed è una di quelle più frequenti. Recenti ricerche mostrano infatti che tra un quarto e un terzo della popolazione femminile è vittima di violenze perpetrate da persone molto vicine e nella quasi totalità dei casi si tratta di persone di sesso maschile, per questo si parla di violenza di genere.

Il fenomeno della violenza contro le donne, che fino a pochi anni fa era considerato un problema secondario, un fatto spesso privato tra marito e moglie legato ad archetipi culturali, negli ultimi anni, grazie anche all’opera di sensibilizzazione svolta dalle forze dell’ordine, è divenuto un obiettivo di primaria importanza verso cui le istituzioni indirizzano energie e risorse.

L’obiettivo del vademecum è quello di offrire alle donne vittime di violenza, consigli utili al fine di evitare il fenomeno del sommerso in cui la donna vittima di violenza, non trova il coraggio di denunziare il proprio aggressore, preferendo tenere nascosta la violenza subita.

A tal proposito nel vademecum del Comando Provinciale Carabinieri di Rimini si invitano le donne vittime di violenza a non sottovalutare il rischio ma, al contrario, essere sin da subito consapevoli del problema. In alcune circostanze, di fronte ad una relazione indesiderata, è necessario “dire no” in modo chiaro e fermo, cercando di essere prudenti evitando di seguire sempre gli stessi itinerari e di fermarsi in luoghi isolati e appartati. In caso di molestie telefoniche è necessario registrare le chiamate (anche quelle mute) mantenendo la linea attiva per qualche secondo (senza parlare) in modo da consentire l’attivazione del sistema di registrazione dei tabulati telefonici. E’ indispensabile, inoltre, annotare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia, raccogliendo più dati possibili sui fastidi subiti, per esempio, conservando eventuali lettere o e-mail a contenuto offensivo o intimidatorio. Tuttavia, chiunque si sente seguito o in pericolo deve sempre chiedere aiuto chiamando il numero di pronto intervento, “112” o rivolgendosi al più vicino Comando Carabinieri.

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