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Cronaca Riccione

"Vogliamo date e regole", l'appello dei sindaci 'G20 spiagge' al premier Conte

Dopo la lettera partita da Riccione i primi cittadini delle località balneari si uniscono: "Per organizzare servizi e arenili dobbiamo lavorare con 30 o 40 giorni di anticipo"

L'apertura delle spiagge non può essere decisa all'ultimo minuto, "servono almeno 30-40 giorni di anticipo". Lo scrivono i sindaci del G20 spiagge (Comuni balneari da Nord a Sud Italia) in una lettera, resa nota dall'amministrazione di Riccione, nella quale chiedono un incontro al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In questi mesi, spiegano, "abbiamo lavorato facendo squadra di modo che ora sappiamo già come intervenire nei nostri territori, siamo in grado di operare in sicurezza con i nostri operatori, ci bastano date e regole certe e noi saremo i primi a farle rispettare".

Poi i primi cittadini ribadiscono che "non è possibile immaginare di decidere l'apertura delle spiagge a ridosso dell'apertura della stagione estiva", perché "l'avvio di una serie di attività come la predisposizione di arenili, strutture e dei diversi servizi necessita di almeno 30-40 giorni di anticipo". Da qui la richiesta di una videoconferenza "da tenersi nell'immediato" per spiegare al premier "le esigenze dei nostri operatori, dei nostri lavoratori, delle imprese che lavorano nei territori che amministriamo per tutelare l'intero tessuto sociale ed economico che rischia uno strappo definitivo". A rendere noto il testo della lettera è il Comune di Riccione, dopo che lunedì il sindaco Renata Tosi e l'assessore al Turismo Stefano Caldari hanno inviato a Conte il video dell'estate 2020 a Riccione anticipando la richiesta di un incontro per parlare di turismo e Fase 2.

"Non si può più attendere- rimarcano Tosi e Caldari- Riccione è alla linea di partenza, lo faremo in massima sicurezza, con senso civico e rispettoso delle esigenze di cura, ma anche di lavoro dei cittadini che attendono di uscire da un periodo nero". Nel G20, oltre a Riccione per l'Emilia-Romagna ci sono Cervia, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Rimini, Cattolica. Per la Toscana Viareggio, Castiglione della Pescaia, Grosseto, San Vincenzo, Orbetello, Comacchio; per il Friuli Venezia Giulia Grado e Lignano Sabbiadoro, per il Veneto Bibione, Caorle, Jesolo, Cavallino-Treporti, Chioggia e Rosolina. E ancora Arzachena per la Sardegna, Vieste per la Puglia, Taormina per la Sicilia, Sorrento, Forio e Ischia per la Campania

Per il premier ha risposto ai sindaci il ministro Di Maio con una mail. “Signori sindaci - si legge nel docomento - Vi ringrazio per la Vostra lettera sulle difficoltà del settore turistico. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale segue con la massima attenzione la delicata congiuntura che l'Italia sta attraversando. Per contrastare la diffusione del Covid-19 sono purtroppo necessarie misure di prevenzione che hanno un forte impatto sulla nostra industria turistica e sui Comuni balneari. Ne sono perfettamente consapevole e Vi assicuro che le Vostre proposte, così come tutte quelle provenienti dal mondo produttivo legato all'industria turistica, saranno tenute in adeguata considerazione nella concertazione con le Amministrazioni competenti”. 

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