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Vitali: "Aeroporto al bivio, è ora di ricapitalizzare"

Rimini ha le idee chiare sul proprio aeroporto: non si tratta di un vezzo politico, ma di un volano che fa ricadere sul territorio 700 milioni di euro in turismo. E' un "discorso delle grandi occasioni" quello di Stefano Vitali, presidente della Provincia

Rimini ha le idee chiare sul proprio aeroporto: non si tratta di un vezzo politico, ma di un volano che fa ricadere sul territorio 700 milioni di euro in turismo. E’ un “discorso delle grandi occasioni” quello con cui Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini nonché primo azionista di Aeradria, la società di gestione del Fellini, fa al consiglio provinciale aperto sull'Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” di Rimini-San Marino di venerdì.

 

L’appello di Vitali è per una “ricapitalizzazione societaria che possa incanalare le nuove disponibilità e favorire nel contempo anche un riequilibrio societario in cui possa trovare spazio un diverso impegno dei soggetti locali”. Dice Vitali:  “Il momento che stiamo vivendo è strano e, per molti aspetti, paradossale. In tempi normali oggi avremmo stappato una bottiglia di buon spumante, del territorio naturalmente, per festeggiare il raggiungimento più che prossimo di quella che per noi significa la soglia dell’obiettivo centrato: il milione di passeggeri. E non perché sia un numero simbolico ma perché, più prosaicamente, rappresenta il livello che consente all’aeroporto Fellini di produrre bilanci in attivo. Oggi dall’aeroporto Fellini muove (i dati sono naturalmente quelli relativi al 2011) 920.641 passeggeri con un incremento sull’anno precedente del 66,5%”.

 

L'INDOTTO. E ancora: “E’ questa la migliore performance tra tutti gli aeroporti italiani e va completata con almeno altri due numeri che ci dicono come siamo leader nazionale nell’incoming turistico dalla Federazione Russa e come dall’attività complessiva dello scalo si produce un indotto economico-turistico di oltre 700 mln di euro. Parliamo di questo quando parliamo dell’aeroporto Rimini-San Marino. Non di bandierine di prestigio pagate dalla collettività o di ambizioni bizzarre di qualche uomo politico sparso nel nostro Paese”.

 

Per Vitali lo scalo aeroportuale rappresenta “ricchezza che si produce su questo territorio, parliamo di posti di lavoro, parliamo del futuro di una realtà che ha saputo fare qualche passo in avanti oltre la frontiera della crisi e che, costi quel che costi, non vuole arretrare di un solo millimetro. Parliamo di noi, del nostro futuro, di una realtà a cui non è mai stato regalato niente e che si è conquistata metro dopo metro, con la fatica ed il lavoro, il proprio posto nel mondo”.

 

ALLEANZA CON BOLOGNA. Quindi non rinnega il tentativo fatto di costituire l’holding regionale degli aeroporti: “Qualche mese fa, in questo Consiglio, ci siamo divisi nel voto di fronte alla proposta di aderire alla società SAR. Quella società nasceva con l’obiettivo da parte della nostra Regione di favorire la nascita di un sistema aeroportuale regionale. Ho sostenuto quella scelta e non la rinnego. In politica però, come nella vita, occorre misurarsi con i fatti e non con i desideri. E i fatti oggi ci dicono, con grande chiarezza, che il tentativo non è andato a buon fine. Eppure, se prevalgono elementi di rispetto e di chiarezza, io continuo a pensare che il tema rimanga in campo e che un tentativo di integrazione con l’aeroporto di Bologna vada ulteriormente esplorato. Così come vanno esplorate altre possibilità di partnership che in questi mesi abbiamo congelato in attesa dell’esito dell’azione regionale”.

 

AEROPORTO AL BIVIO. L’aeroporto, però, secondo Vitali è al bivio: “Lo scalo aeroportuale di Rimini è a un bivio, in queste ore, anche per ragioni per così dire interne. Ora il panorama è terso e le nebbie si sono dissolte: questo territorio ha bisogno di un suo scalo aeroportuale per avere ancora un futuro. Il ‘Fellini’ non è il monumento all’orgoglio di un politico o di un partito ‘che vuole lasciare un segno’, così come troppo spesso accade in altre parti d’Italia. E’ economia, sviluppo, prospettiva per un’intera comunità che vive e prospera sulla capacità ad accogliere, su un’imprenditorialità che guarda fuori dai confini municipali, su una giovane classe dirigente che pretende giustamente di dialogare ogni giorno con il mondo. Non solo: la pianificazione delle reti viarie e della mobilità sull’asse adriatico e padano, così come via via sta scaturendo dalla diverse programmazioni governative, disegna per i prossimi vent’anni uno scenario da ‘dopobomba’ per il bacino turistico più importante del Paese. Da Bologna a Bari lungo l’asse dell’Adriatico non siamo toccati  dall’Alta Velocità, gli aeroporti esistenti sono a rischio chiusura, secondo i progetti all’esame del Governo, la viabilità è problematica considerato che la SS16 è una delle strade più pericolose e trafficata del nostro Paese. L’unica nota positiva arriva dai lavori di ampliamento dell’A14, che pure si fermano a Pedaso”.

 

PROBLEMA INDEBITAMENTO. Sempre vitali: “Abbiamo due vincoli inaggirabili per il ‘Fellini’: il rinnovo della concessione: mettere in discussione la compagine societaria o aprire ora in qualsiasi forma lo stato di crisi significherebbe mettere la pietra tombale su un atto senza il quale lo scalo riminese sarebbe semplicemente un condannato a morte in attesa di percorrere il miglio verde; i contratti di volo: contengono clausole che, se non rispettate, metterebbero a rischio destinazioni essenziali per questo territorio, come dimostrano anche i numeri di arrivi e presenze turistiche relativi ai primi mesi del 2012. La situazione debitoria, dovuta sostanzialmente agli investimenti fatti su quell’hardware e quel software che ha consentito in pochi anni di ammodernare le strutture e raddoppiare il numero di passeggeri, coinvolge due soggetti sopra tutti, che hanno fortemente creduto nello scalo e nelle sue potenzialità: le banche locali e i fornitori, anch’essi per la quasi totalità imprese locali. Scegliere la strada della rinegoziazione significherebbe, come è ovvio, provocare pesanti effetti sull’economia riminese”.

 

Quindi conclude: “La soluzione maestra, la più semplice, la più rapida, la migliore per verificare oggi interesse e attenzione, è in questa fase una sola: una ricapitalizzazione societaria che possa incanalare le nuove disponibilità e favorire nel contempo anche un riequilibrio societario in cui possa trovare spazio un diverso impegno dei soggetti locali. Questo è quanto propongo al Consiglio, alle forze economiche e sindacali, ai rappresentanti istituzionali.

 

IL CONSIGLIO. Il consiglio provinciale aperto al termine dei lavori ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno sull'Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”. Nell’ambito del dibattito, l’On. Elisa Marchioni, nel ribadire la volontà di portare gli interessi della comunità provinciale all’attenzione degli organi istituzionali centrali, ha sottolineato l’importanza di utilizzare la grande capacità di coesione trasversale alle forze politiche ed economiche dimostrata in questo frangente per promuovere gli investimenti strategici per il territorio provinciale. L’On. Sergio Pizzolante ha precisato che quello che si decide a Roma dipende molto anche da quanto il territorio riminese è in grado di proporre e di fare, evidenziando come negli anni passati ci sia stato uno sbilanciamento fra i forti investimenti sul prodotto e quelli per le infrastrutture. Ha infine ricordato come davanti alla necessità di grandi investimenti per l’aeroporto non siano più sufficienti i fondi pubblici, come sia necessario attrarre risorse private, e come vadano considerate con grande attenzione le potenzialità di sviluppo della partnership con San Marino.


 

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