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Economia

All'open day l'Scm Group conferma il suo rapporto con il territorio

L'evento dedicato al futuro delle strategie produttive nell’ambito della terza edizione del “Festival dell’Industria e dei Valori d’Impresa” di Confindustria Romagna

Un folto gruppo di ospiti, formato da autorità e imprenditori, ha preso parte questa mattina all’Open Day di Scm Group, dedicato al “futuro delle tecnologie produttive”. L’evento è stato organizzato nell’ambito della terza edizione del “Festival dell’Industria e dei Valori d’Impresa” di Confindustria Romagna. L’Open Day ha preso avvio con una serie di interventi nella sala Leonardo della sede principale di Scm Group in via Emilia. Il presidente Giovanni Gemmani ha salutato gli ospiti rimarcando come tra l’azienda e il territorio d’origine si sia creato un saldissimo rapporto che prosegue da oltre 65 anni grazie alle “competenze dei collaboratori dell’azienda, che ci hanno permesso e ci permettono di competere globalmente in un settore ad alto contenuto tecnologico”.

Il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli ha sottolineato lo stato di salute di Scm, capace di forti crescite in questi anni grazie “alla capacità, che dovrebbe essere da esempio per tutte le aziende, di mettersi in discussione e di guardarsi dentro con coraggio, trovando le risorse necessarie per uscire ancora più forti dai momenti difficili”. Maggioli ha voluto ringraziare anche le famiglie Aureli e Gemmani “per essersi sempre assunte importanti e faticose cariche nell’associazionismo e nel sociale, quando potevano tranquillamente evitare ulteriori responsabilità”.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha spiegato che per un’impresa del livello di Scm forse è più facile essere conosciuta in tutto il mondo, che non dai vicini di casa. Questo perché sono ancora forti i particolarismi e i campanilismi, mentre si dovrebbe sempre più ragionare in termini di Area Vasta Romagna. Gnassi ha assicurato che il Comune farà la sua parte per assicurare al sistema industriale le infrastrutture di cui ha bisogno - dalla logistica alla scuola -  auspicando che tutti gli attori istituzionali e politici condividano la logica dei processi aggreganti che possono rendere sempre più importante e decisivo il territorio romagnolo.

L’onorevole Sergio Pizzolante ha ricordato come Scm abbia sempre rappresentato e rappresenti tuttora una sorta di Università di Rimini, dove si sono formate straordinarie competenze di operai, tecnici specializzati e manager, ma dove si è anche formata una classe dirigente che ha lasciato il segno nel sindacato, nella politica, nelle associazioni. “Negli anni ’80 - ha rimarcato Pizzolante -, proprio grazie a quanto successe in Scm, la parte più attenta di Rimini scelse il futuro, fatto di innovazione e tecnologia, rispetto ad una visione conservatrice che avrebbe espulso dal territorio le imprese più dinamiche”.

Il presidente di UniRimini, Leonardo Cagnoli, ha ringraziato per il loro impegno le famiglie Aureli e Gemmani, senza le quali non esisterebbe un’Università a Rimini. Cagnoli ha spiegato che questo rapporto continua in maniera feconda, soprattutto sul versante della ricerca, definendo Scm “un faro” per la crescita cultuale della città. Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio della Romagna, ha voluto sottolineare come sia riduttivo parlare di Scm come impresa simbolo di un territorio: “Scm - ha continuato Moretti - è un esempio di grande livello, capace di rappresentare l’Italia nel mondo. E Scm rappresenta anche un felice modello di passaggi generazionali riusciti”.

Andrea Aureli, amministratore delegato di Scm Group, ha chiuso la serie di interventi descrivendo l’attualità del gruppo, presente in tutto il mondo, con un fatturato di 600 milioni di euro, ordini e fatturati in continua crescita e una salda situazione finanziaria. 

Scm Group, ha spiegato Aureli, ha stabilimenti produttivi in Veneto, Lombardia, Toscana e Brasile, oltre che in Romagna, ed è da sempre “tra quei 2-3 attori internazionali che si contendono il primato in un settore estremamente competitivo”. Il buon momento del gruppo e del settore si riflette anche sul livello occupazionale: oltre duecento persone sono state assunte negli ultimi anni. Aureli ha rimarcato come anche il territorio debba tenere il passo in una corsa di alto livello; anche perché, chi gioca un ruolo di primo piano, attira l’interesse di altri territori che fanno di tutto per attrarre gli investimenti di imprese che creano occupazione, benessere e conoscenze.

Andrea Aureli ha illustrato la nuova struttura di Scm Group, che ha riunito la produzione di macchine da legno sotto il marchio Scm, mentre le tecnologie produttive destinate ad altri materiali come vetro, metallo, pietra e compositi sono principalmente competenza di Cms. Scm Group comprende anche la produzione di componenti che, sotto i marchi Hiteco, Steelmec, Scmfonderie e Es, hanno raggiunto livelli di qualità tali da essere scelti anche dai concorrenti.

La giornata è proseguita con la visita allo stabilimento produttivo di Rimini guidata da Giovanni Negri, direttore industriale di Scm Group, che ha spiegato agli ospiti i vantaggi dell’innovativa “lean production”. Una soluzione che ha rivoluzionato la maniera di produrre macchine in Scm, con significativi risparmi e aumenti della capacità e della qualità.

Luigi De Vito, direttore della Woodworking Machinery Division, ha mostrato all’opera le più avanzate soluzione tecnologiche di Scm, già pronte per l’industria 4.0, e protagoniste di successo sui mercati internazionali.

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