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Turismo, il 2012 ha retto l'onda d'urto. Ce la farà nel 2013?

E' assai forte la preoccupazione di questi operatori per ciò che potrà avvenire nel 2013, perdurando la crisi economica e con un impatto del pubblico italiano che si attesta intorno al 75% del fatturato turistico complessivo

L’assessore Maurizio Melucci ha esposto alla commissione “Turismo cultura scuola formazione lavoro sport” alcuni dati sulla scorsa stagione turistica e i principali progetti avviati dal suo assessorato. A livello nazionale, il 2012 si è chiuso con un meno 10% sugli arrivi e sulle presenze, con una doppia diminuzione, sia sul mercato interno che su quello estero; ciò è avvenuto mentre il turismo globale cresceva del 4% e per la prima volta si è toccato il vertice simbolico di un miliardo di persone che hanno compiuto un viaggio senza motivi di lavoro.

Nel 2012, l’Emilia-Romagna ha mostrato una significativa controtendenza: circa il 3% in meno negli arrivi e nelle presenze italiane, un più 4% sugli arrivi e sulle presenze estere. Il che significa che l’offerta turistica emiliano-romagnola ha sostanzialmente retto in un contesto reso ancor più difficile dal terremoto del maggio scorso In Emilia. Ciò è avvenuto, ha detto Melucci, perché gli operatori turistici hanno proposto offerte molto convenienti, con minori margini di guadagno. Ma è assai forte la preoccupazione di questi operatori per ciò che potrà avvenire nel 2013, perdurando la crisi economica e con un impatto del pubblico italiano che si attesta intorno al 75% del fatturato turistico complessivo.

Gli effetti generali riducono la propensione alla vacanza, anche in categorie appena sfiorate dalla crisi. Segnali positivi, invece, vengono dal mercato estero, innanzitutto quello proveniente dall’Est europeo, ma ci sono anche recuperi di quote di mercato sull’area dell’Europa centrale. Finalmente, ha sottolineato l'assessore, è partita una campagna di comunicazione finalizzata a far sapere che in tutto il “sistema” della costa romagnola i bambini fino a 10 anni non pagano.

Fra i progetti in corso, Melucci ha posto l’attenzione sulla nascita del “distretto turistico” della costa, secondo le previsioni di una Legge del 2011. Da Cattolica a Comacchio, tutti i Comuni e le 4 Province sono coinvolti in questo atto, che garantisce alle imprese turistiche vantaggi burocratici e di semplificazione amministrativa, nonché la possibilità di accordarsi con l’Agenzia delle entrate per definire il reddito imponibile presunto per i tre anni successivi. Infine, ha annunciato la decisione di convocare a novembre la Conferenza regionale sul turismo (l’ultima fu fatta nel 2008), con l’intenzione di affinare in quella sede anche alcune proposte di modifica della L.R. 7/1998. Nelle intenzioni, la Conferenza dovrà servire a “fare sistema” per valorizzare le potenzialità turistiche che, con l’eccezione della costa, appaiono ancora disarticolate: dalle città d’arte al turismo verde, dalle terme all’Appennino.

Sono intervenuti in commissione Luciano Vecchi (Pd), Thomas Casadei (Pd), Stefano Cavalli (Lega nord), Paola Marani (Pd), Franco Grillini (Misto), Miro Fiammenghi (Pd), Luciana Serri (Pd), Roberto Piva (Pd) e Giuseppe Pagani (Pd).

È stato stabilito di far precedere la Conferenza regionale sul turismo da un appuntamento specifico dedicato all’Appennino.

Altri temi di discussione: le effettive dimensioni dell’infiltrazione malavitosa sulla costa romagnola; la costruzione di più solidi legami fra le città d’arte; lo sviluppo nell’uso del web per promuovere le attrazioni turistiche emiliano-romagnole; come la Regione si sta attrezzando in vista dell’Expo 2015; recuperare il turismo giovanile che negli ultimi anni si è allontanato dalla nostra costa, anche a causa di un’offerta insufficiente in termini di campeggi e ostelli; il sostegno all’industria turistica attraverso investimenti sulla riqualificazione territoriale e i trasporti, avanzando proposte al Governo nazionale.

In sede di replica, l’assessore ha ricordato che stanno per essere finanziati tutti e 45 i progetti presentati (per un totale di circa 9 milioni di euro) per il rilancio del turismo congressuale; che in Europa il 35% dei viaggi viene prenotato via-web, mentre in Italia si scende sotto il 20%; che serve una modifica alla Legge sull’apprendistato, altrimenti inutilizzabile in ambito turistico. E la Giunta intende continuare a investire sul “turismo bianco”, considerandolo strategico al di là del fatturato che muove, per far sì che i territori appenninici non vengano spopolati.

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