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Economia

Approvato il bilancio di Romagna Acque, pronti una serie di investimenti

I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell’approvvigionamento idrico

Nel corso della assemblea svoltasi questa mattina all’hotel San Giorgio di Forlì, l’assemblea dei Soci di Romagna Acque ha approvato il Bilancio 2018. Il valore della produzione è di 58.325.300, contro i 57.298.175 del 2017; l’utile dell’esercizio al netto delle tasse è pari a euro 7.296.834 (contro i 4.176.159 del 2017); il valore delle azioni (pari al 59,8% dell’utile d’esercizio) è corrispondente a euro 6,00 per azione. Nel 2018 la Società ha fornito 113,6 mln/mc di acqua; complessivamente, rispetto al 2017, il volume fornito per usi civili nelle tre province è risultato inferiore per un volume di -1,7 mlm di mc. Nel corso dei primi cinque mesi del 2018 l’andamento idrologico è stato favorevole: a fine gennaio l’invaso di Ridracoli ha raggiunto la quota di massima regolazione, e la tracimazione di fatto si è
mantenuta fino ad oltre la metà di maggio, quando è iniziata la discesa estiva. Nel periodo autunnale è stato possibile contenere i prelievi da Ridracoli incrementando le produzioni da Fonti Locali ed in particolare dall’impianto ravennate della Standiana. La diga di Ridracoli, per effetto dell’annata idrologica 2018, ha fornito 58,6 mln di mc e ha soddisfatto circa il 52% del totale del fabbisogno (rispetto a circa il 50% nell’annata idrologica media). La risorsa di superficie proveniente dal PO ha garantito il 21% della fornitura con 9,3 mln di mc trattata dal potabilizzatore di Standiana e 14,2 mln di mc trattata dal potabilizzatore delle Bassette. Il restante fabbisogno è stato garantito principalmente da risorse di
falda sia nel forlivese-cesenate che nel riminese.

I nuovi obiettivi generali della pianificazione sono orientati a dare adeguata risposta agli aspetti di sicurezza dell’approvvigionamento idrico. Nel triennio 2019-2021 si prevede un valore di investimenti infrastrutturali di circa 30 milioni. I principali interventi previsti sono il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola, (9,4 milioni) che consentirà di incrementare le portate erogabili dall’impianto della Standiana e di aumentare la sicurezza di
approvvigionamento dell’entroterra lughese e faentino. A Ravenna, la realizzazione del secondo tratto del Canale
Carrarino-collegamento alla Canaletta Anic (3,4 milioni) che aumenterà l’affidabilità di approvvigionamento del potabilizzatore Bassette. A Rimini, la condotta San Giovanni in Marignano-Morciano (6,9 milioni) che consentirà il collegamento diretto dei due comuni all’Acquedotto della Romagna. A Forlì, l’intervento di miglioramento statico del serbatoio pensile di corso Diaz (850 mila euro). Infine l’intervento principale dal punto di vista strategico, ovvero la condotta Standiana-Forlimpopoli-Casone-Torre Pedrera (un progetto la cui prima fase prevede un intervento di 79,9 milioni).

Nel 2018 è stato redatto e quindi avviato un “Progetto di riorganizzazione aziendale finalizzato a recuperi di efficienza con metodologie lean e alla qualificazione e potenziamento della struttura per dare adeguate risposte a quanto richiesto dal nuovo contesto normativo e della regolamentazione”. L’intervento organizzativo ha riguardato tutta la struttura ma è articolato coinvolgendo in modo e in tempi differenziati le varie aree aziendali tenendo conto delle priorità, dei ruoli e dei compiti specifici ad ognuna assegnati. Il filo conduttore che ha caratterizzato l’intervento è stato quello di innestare in Romagna Acque un “nuovo approccio culturale”, un modo nuovo di analizzare i processi e i comportamenti, per cambiare il modo di lavorare a tutti i livelli, a cominciare dal management, e quindi incardinare nei comportamenti dei singoli un forte orientamento al miglioramento continuo, al problem solving, alla valorizzazione del “lavoro di squadra”. L’intervento organizzativo, avviato nel 2018, è articolato per steps negli anni successivi. Nel periodo di Piano 2019-2021 sono previste n. 21 assunzioni e n.16 uscite con un incremento netto dell’organico di 5 unità; sono inoltre previste politiche di valorizzazione del personale. A inizio 2019 è stata avviata l’unificazione delle “sale di telecontrollo” presso il Centro di Capaccio.

Alla fine del 2018 si è chiuso anche il primo piano energetico di Romagna Acque (2014-2018). L’attuazione del piano ha principalmente aumentato la capacità dell’azienda di autoprodurre energia elettrica, e l’indice di dipendenza energetica si attesta oggi a 0,69. Dal prossimo anno si avvierà un secondo piano energetico con l’obiettivo di consolidare la massima capacità autoproduttiva, con un complessivo efficientamento di impianti ed apparecchiature e con una
riprogettazione della rete con monitoraggi aggiuntivi volti a ridurre i consumi. Il nuovo piano quadriennale prevede fra l’altro la realizzazione di tre nuovi impianti fotovoltaici e l’obiettivo di arrivare a un indice di dipendenza energetica di 0,6. Anche il 2018 ha visto proseguire la costante e crescente collaborazione con il mondo universitario. Oltre al già citato
rapporto con il DICAM di Bologna, e a quelli con altre Università (Perugia, Scienze Ambientali Ravenna) e diversi Enti di ricerca (è stato rinnovata per tre anni, ad esempio, la convenzione con il Centro Ricerche Marine di Cesenatico) va citato in particolare il rapporto con l’Università di Urbino e con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per quanto riguarda la ricerca su un tema emergente, anche a livello legislativo: quello dei cosiddetti “pagamenti ecosistemici” (PSEA).

A dicembre 2018 si sono svolti alcuni incontri territoriali con i rappresentanti dei soci, per raccontare lo stato dell’arte del
progetto; la successiva fase del progetto, di cui stanno per essere resi noti i risultati, ha previsto invece un articolato questionario distribuito a una serie di stakeholder terrioriali. Lo studio in corso ha infatti alcuni obiettivi prioritari: identificare ed esprimere il valore della risorsa “acqua” e dell’ambiente circostante per la società; identificare meccanismi attraverso cui il valore della risorsa idrica (economico, biofisico, sociale) possa essere conservato e remunerato; condurre valutazioni in merito a come sia possibile prendere in considerazione e integrare i costi ambientali e della risorsa. Il progetto nasce dalla volontà di adeguarsi alle direttive comunitarie e nazionali, sviluppando contemporaneamente un approccio innovativo che valorizzi realmente la risorsa idrica e permetta di superare le attuali contraddizioni del quadro regolatorio: e si pone in linea con le modalità operative adottate dalla Società fin dai principi della propria attività, che l’hanno portata a investire nella conservazione e nella valorizzazione del territorio.

Nel triennio 2019-2021 è stata affidata dagli enti soci a Romagna Acque la realizzazione e gestione delle nuove Case dell’Acqua: si prevede la realizzazione di dieci Case all’anno per i prossimi tre anni. Una decina di giorni fa è stata inaugurata la prima di queste strutture, nel Comune di San Giovanni in Marignano. L’acqua gassata avrà una tariffa di 0,05 euro al litro fin dal primo anno, mentre dal secondo anno anche l’acqua liscia refrigerata avrà una tariffa di 0,025 al litro (resterà invece gratis l’acqua liscia non refrigerata). La redditività derivante dalla gestione delle Case dell’acqua verrà destinata a iniziative di sensibilizzazione e promozione di un consumo razionale dell’acqua nei luoghi pubblici, come scuole e ospedali.

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