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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Gli artigiani tornano a crescere, +177 imprese nel 2021. L'edilizia si conferma settore trainante

Al 31 dicembre 2021, in provincia di Rimini si contano 9.673 imprese artigiane attive, pari al 27,9% del totale

Secondo le elaborazioni dell’ufficio informazione economica della Camera di commercio della Romagna, su dati Infocamere, nel corso del 2021, in provincia di Rimini, si sono iscritte 744 imprese artigiane e se ne sono cancellate 567 (al netto di quelle d’ufficio): il saldo è positivo per 177 unità (nel 2020 fu negativo per 41 imprese). Il tasso di crescita annuale delle imprese registrate è pari al +1,88%, ampiamente superiore al dato regionale (+0,64%) e nazionale (+0,80%). Si registra dunque una ripresa delle iscrizioni (+7,4%, rispetto alla media pre pandemia 2017-2019) e una riduzione delle cessazioni (-26,0% rispetto alla media pre pandemia); inoltre, si evidenzia come il dato delle cessazioni sia in assoluto il più basso degli ultimi 12 anni, mentre quello delle iscrizioni sia il più elevato dal 2014.

Al 31 dicembre 2021, in provincia di Rimini si contano 9.673 imprese artigiane attive, pari al 27,9% del totale (31,1% in Emilia-Romagna e 24,8% in Italia); esse sono aumentate dell’1,9% rispetto al medesimo periodo del 2020, a fronte di un +0,4% a livello regionale e di una contrazione (-0,3%) a livello nazionale. Con questa variazione, il numero delle imprese artigiane attive della provincia di Rimini è tornato ai livelli del 2019.

Con riferimento ai settori di attività economica, le imprese artigiane delle Costruzioni rappresentano il 41,3% del totale e sono in aumento del 3,6%; il 18,9% opera in quello Manifatturiero (-0,8% la dinamica), il 12,8% nelle “Altre attività di servizi” (+1,1%), che comprende iniziative imprenditoriali prevalentemente rivolte alla persona (acconciatori, lavanderie, centri benessere) e si caratterizza per l’elevata intensità artigiana (l’82,3% delle imprese del settore è artigiana).

In crescita le imprese artigiane operanti nel comparto del turismo (Alloggio e ristorazione: incidenza 5,9%, +2,0% la dinamica tendenziale) e nel Commercio (incidenza 5,2%, +0,4% la dinamica). In flessione (-3,4%), invece, le imprese artigiane nel settore “Trasporto e magazzinaggio” (pari al 6,8% del totale).

Con riferimento alle aggregazioni territoriali della provincia di Rimini, la maggioranza delle imprese artigiane si ritrova nei Comuni marittimi (dove il Capoluogo è prevalente con il 38,7% del totale delle imprese artigiane, in crescita del 2,6%), mentre la loro intensità (numero imprese artigiane sul totale delle imprese attive) è superiore alla media nelle vallate (Valconca e Valmarecchia), che costituiscono il 22,8% del totale dell’artigianato provinciale; in tale area 35 imprese su 100 sono artigiane e in aumento dell’1,7% rispetto al 3112/2020. Nell’area del Basso Conca si concentra il 13,7% delle imprese artigiane, in crescita dello 0,8%. In generale, nelle aree collinari e montane della provincia (dove si concentra il 22,8% delle imprese artigiane) l’intensità dell’artigianato è superiore alla media provinciale, mentre appare minore nelle zone della costa, dove tuttavia si ritrovano i due terzi delle imprese artigiane, con una crescita tendenziale (+2,2%) superiore a quella media provinciale.

Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 73,5%), sono in crescita nei 12 mesi (+2,3%); in flessione le società di persone artigiane (-1,7%), che costituiscono il 18,3% delle imprese artigiane. Le società di capitale si confermano in aumento del 7,5%, con un trend superiore a quello degli altri territori di riferimento (+6,5% Emilia-Romagna e +6,2% Italia) e costituiscono l’8,0% delle imprese artigiane provinciali.

“Il nostro territorio guarda con ansia alla prossima stagione turistica e con preoccupazione per il brusco rallentamento degli interventi edilizi legati ai bonus. Sul fronte turistico, il caro energia farà salire i prezzi e l’equilibrio del nostro modello di offerta potrebbe risentirne – dichiara Davide Cupioli, presidente Confartigianato Imprese Rimini –. Per quanto riguarda l’edilizia, i cui numeri s’erano impennati ma le condizioni di lavoro erano complicate, va detto che una Legge scritta male, i comportamenti truffaldini e la ridotta capacità di controllo stanno frenando un processo avviato. La piccola e media impresa, sommersa dalla burocrazia, sta attraversando mesi difficili e si diffonde la convinzione che i fondi del Pnrr servano più a tappare le falle che a generare una vera stagione di sviluppo. Gli artigiani storicamente sanno difendere le loro aziende e con orgoglio notiamo anche una rinnovata identità intorno all’associazione di categoria”.

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