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Ha resistito alla guerra e ora anche al Covid: perde l'80% del fatturato, ma trova la forza di cambiare pelle

Nata prima delle Seconda Guerra Mondiale come azienda di scope di saggina, poi passata alla sedie e via via fino agli allestimenti fieristici: un settore travolto nell'ultimo anno e mezzo dalla pandemia di Covid

Nata prima delle Seconda Guerra Mondiale come azienda di scope di saggina, poi passata alla sedie e via via fino agli allestimenti fieristici: un settore travolto nell'ultimo anno e mezzo dalla pandemia di Covid, che ha bloccato l'intero comparto delle esposizioni. ma pur avendo perso l'80% del fatturato, un'azienda riminese è riuscita a mettere in cantiere l'ennesima evoluzione, andando verso il design per gli interni, manentendosi quindi nello stesso filone, ma aprendosi a mercati diversi da quelli fieristici. E' la trasformazione che è stata comunicata dalla Fontemaggi di Rimini.

"Possiamo dire di essere passati dentro l'occhio del ciclone e di essere usciti più vivi di prima. Forse un po' spettinati, ma ancora più forti". Angelo Fontemaggi e Katia Celli, fondatore e amministratore delegato della storica azienda riminese, attiva nel settore degli allestimenti per fiere e grandi eventi, sono concordi: il peggio della tempesta che ha travolto il comparto fieristico italiano, lasciando sul campo ben più di un'azienda, dovrebbe essere ormai alle spalle. Sono stati lunghissimi mesi di fermo per una perdita economica, che per Fontemaggi ha significato una contrazione del fatturato che sfiora l'80%.

"Ma non ci siamo arresi, mai - spiegano ancora -. Anzi abbiamo usato questo tempo per guardarci dentro, per capire davvero cosa volevamo fare, per confrontarci con i nostri dipendenti e collaboratori e decidere insieme di superare questa tempesta". Ed è il risultato della tempesta il nuovo claim, la frase che da oggi caratterizza Fontemaggi, che non è più 'solo' un'azienda specializzata in allestimenti, ma è 'Architecture Makers', creatrice di architetture e design per interni. Da qui anche il nuovo claim che riassume l'evoluzione aziendale. Che siano fiere, temporary stores, mostre o musei, locali pubblici o case private. "Quello che abbiamo deciso di essere da ora in avanti - spiega Katia Celli - è una realtà all'avanguardia che si tiene stretta la tradizione da cui proviene ma si apre al futuro rappresentato dalle nuove possibilità di business nelle quali stiamo entrando".

"Mio nonno aprì il suo primo laboratorio per la rivendita di scope in saggina prima della Seconda Guerra Mondiale - ricorda Angelo Fontemaggi - resistette alla fame e ai bombardamenti per consegnare ai propri figli il nucleo di quella che sarebbe poi diventata un'azienda che produceva sedie e che ha continuato ad evolversi, a ripensarsi e rimodularsi sulle esigenze del mercato. È vero il 2020 e metà 2021 ci hanno costretto a lasciare sul campo quasi l'80% del nostro fatturato e ad attingere a tutte le risorse di resilienza e ottimismo di cui disponevamo. Ma siamo fieri di avere usato questo tempo nel modo più utile: per costruire un futuro con il quale vogliamo continuare ad assicurare un lavoro ai nostri collaboratori e, al contempo, riprendere con nuovi stimoli quel percorso di crescita che solo una pandemia ha, momentaneamente interrotto".
 

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