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Economia

Boom del delivery, la Cigl e Ferderconsumatori lanciano allarme: "Chi ci lavora si trova senza tutele"

Lanciata la campagna"Io consumo, tu lavori" a favore dei rider: "È necessario un lavoro di qualità e non di sfruttamento, un consumo etico e consapevole"

Il digital Food Delivery a Rimini ha avuto di recente grande espansione e diffusione tra le nuove identità di lavoro, infatti solo nella nostra provincia il settore dei ristoranti partner delle piattaforme ha ottenuto un +139%. Un vero e proprio "boom", parzialmente costretto dalla Pandemia, in particolar modo durante il Lockdown dell'anno scorso, in cui la prolungata chiusura delle attività non essenziali ha portato molti lavoratori a reinventarsi su attività di asporto e prima necessità. I dati stimano che il settore del Food Delivery è in forte crescita e che nei prossimi anni, nonostante le riaperture in atto, continuerà a diffondersi, soprattutto tra i giovani come prima occupazione.

"Purtroppo però - sottolinenao da NIdiL CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini - molte volte chi ci lavora si trova senza tutele, senza contratto regolare, ferie, tredicesima e giorni di malattia. Per questo abbiamo lanciato la campagna "Io consumo, tu lavori", perché la condizione lavorativa di ciascun rider si lega strettamente alle nostre scelte di consumatori. È necessario un Lavoro di qualità e non di sfruttamento, un consumo etico e consapevole, occorre chiedersi "cosa c'è dietro" ogni volta che acquistiamo online, per non lasciare ad un algoritmo la scelta dei consumatori e di chi lavora."

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