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Economia San Leo

Boom di visite per la Fortezza di San Leo: nel 2013 oltre 74mila biglietti staccati

Sfogliando le pagine dedicate alla statistica del sito internet del Ministero dei Beni Culturali, si scopre che nell’anno 2013 il monumento, museo, area archeologica statale dell’Emilia Romagna che ha avuto più visitatori paganti è la Fortezza di San Leo

Sfogliando le pagine dedicate alla statistica del sito internet del Ministero dei Beni Culturali, si scopre che nell’anno 2013 il monumento, museo, area archeologica statale dell’Emilia Romagna che ha avuto più visitatori paganti è la Fortezza di San Leo. “Proprio così – affrema l'assessore provinciale al Turismo, Fabio Galli - : quasi un ‘piccolo Uffizi’ con le sue 74.684 persone che hanno acquistato un ticket d’ingresso lo scorso anno (appena 14 i non paganti…) per un introito lordo, fonte Ministero, di 470.479,50 euro”.

“Formalmente solo la Basilica di S. Apollinare in Classe a Ravenna precede San Leo come visitatori totali, 167.889, ma di questi ben 118.254 sono non paganti e l’introito lordo ammonta a 238.507 euro; ben lontano dunque dal contenitore leontino. Per dare un ordine di grandezza sulla performance e sulla capacità attrattiva della fortezza in Valmarecchia, basta considerare che il circuito di Paestum e Vella, in provincia di Salerno e tra i più celebri al mondo, fa 110.748 spettatori paganti, il Museo di Capodimonte a Napoli 48.753, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea a Roma 66.852, la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Piero della Francesca a Arezzo 44.048”, sottolinea.

“Ora, al di là delle statistiche e dei discorsi più seri sulle potenzialità mai adeguatamente sfruttate (a differenza di San Leo) dal Paese per fare del suo straordinario patrimonio culturale un elemento di attrazione turistica in grado di spazzare via ogni concorrenza, rimane più modestamente da dire che negli ultimi 15 anni è cresciuto intorno ai ‘record’ leontini (non una sorpresa), e quindi sul territorio riminese tra Valmarecchia e Valconca, un tessuto di contenitori culturali (comunali, privati), riqualificati e ripristinati nella loro bellezza grazie a saggi investimenti, che davvero ha possibilità di crescita a ‘sistema turistico’ in grado di relazionarsi a testa alta con la storica componente balneare. - sostiene Galli - I numeri di presenze turistiche nella fascia della collina riminese sono all’incirca raddoppiati dal 2008 al 2013, nonostante un lieve passo indietro registrato lo scorso anno. Si deve partire di qui per ‘riprogettare’ un’accoglienza che non sia ‘figlia di un di minore’ rispetto alla riviera. In questo senso anche la costa, dopo gli sforzi già fatti in questa direzione, ha il dovere di continuare a mettere in campo un’idea sistematica di collaborazione, sapendo bene che proprio l’entroterra può rappresentare l’orizzonte di sviluppo mai completamente esplorato”.

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