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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Cisl, è nata la Fiba Romagna: "L'onda MpS arriverà anche in Romagna"

Lunedì si è svolto il primo incontro della nuova segreteria. Spiega Fluvio Biondi: "Abbiamo cominciato a guardarci intorno per organizzare al meglio la nuova struttura"

Il 30 gennaio scorso è nata la Fiba Romagna, la categoria della Cisl che rappresenta oltre 3.100 lavoratori e lavoratrici di credito, assicurazione e riscossione tributi delle tre province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Grazie a questi numeri, la Fiba Romagna rappresenta il più forte e rappresentativo sindacato di settore della Romagna e la terza struttura territoriale Fiba Cisl a livello nazionale.

Sono stati eletti come segretari della nuova struttura Fulvio Biondi (segretario responsabile), Roberta Scarpellini e Stefano Manzi, che potranno contare non solo su un comitato direttivo di 42 componenti, ma soprattutto su una fittissima rete di attivisti e dirigenti che presidiano le oltre 1.000 unità produttive delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
 
Lunedì si è svolto il primo incontro della nuova segreteria, nel corso della quale «abbiamo cominciato a guardarci intorno per organizzare al meglio la nuova struttura ed essere sempre più vicini al territorio», dice il segretario responsabile Fulvio Biondi, dipendente della Cassa di Risparmio di Cesena e già segretario generale della Fiba-Cisl di Forlì-Cesena.
 
"Abbiamo tante banche da seguire: direzioni, sportelli, assicurazioni", continua Biondi, spiegando che le attuali difficoltà del mondo bancario, Monte dei Paschi in primis, arrivano anche in Romagna. «Mps ha diversi sportelli in Romagna, che sono già stati oggetto di ristrutturazioni e ci sono due segretari Sas che stanno seguendo la situazione. Al momento non sappiamo dire se ci saranno impatti sul nostro territorio. I cosiddetti Monti-bond dovrebbero garantire la ripresa della banca e se qualcuno ha fatto cose che non doveva fare la Procura se ne occuperà».
 
Non solo Mps, però. «In Romagna hanno la sede 12 banche di credito cooperativo, 2 banche popolari, 5 casse di risparmio e una S.p.A. sulle quali la crisi dell’economia locale inizia a produrre i suoi effetti: le sofferenze (i prestiti non restituiti) sono in aumento», prosegue Biondi.

Quanto alle accuse rivolte da più parti agli istituti di credito che non fornirebbero prestiti a imprese e famiglie, Biondi spiega che «bisognerebbe fare un approfondimento serio sulla questione che è molto più complicata di quanto non appaia sui media. Ci sono limiti derivanti dalla Banca d’Italia e dalla Bce ai quali gli istituti devono sottostare. Si possono prestare i soldi solo a chi appare in grado di restituirli. Anche perché, non dimentichiamolo, i soldi che le banche danno in prestito non sono soldi loro, ma dei depositanti".

Biondi afferma che "le banche del nostro territorio hanno un rapporto tra depositi e prestiti vicino al 100 per cento. Altri soldi per ulteriore erogazione di credito dove li vanno a prendere?". Per quanto riguarda la Fiba Romagna, nelle prossime settimane saranno affrontati i dettagli della ristrutturazione organizzativa interna, «per fornire ai nostri iscritti ed a tutti i colleghi del settore, servizi e tutele di livello sempre più elevato e qualificato», conclude il segretario Biondi.

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