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Cna Rimini, Fabrizio Moretti nuovo presidente. Le richieste dell'associazione

Mercoledì la Cna di Rimini, che associa oltre 2000 imprese, ha tenuto la propria Assemblea congressuale e rinnovato gli organismi dirigenti

Mercoledì la Cna di Rimini, che associa oltre 2000 imprese, ha tenuto la propria Assemblea congressuale e rinnovato gli organismi dirigenti. Dopo otto anni, il Presidente uscente Oscar Tamburini ha lasciato la guida dell’Associazione a Fabrizio Moretti. Contestualmente è stato rinnovato anche l’ufficio di Presidenza, dove è aumentata considerevolmente la rappresentanza delle imprese del commercio, dei professionisti e la componente femminile.

L’ufficio di Presidenza per i prossimi quattro anni sarà così composto: Arturo Pane (L’Angolo DiVino); Morena Guerra (Ricci Sabbiatura); Donatella Saragoni (Garden Sport Center); Manola Lazzarini (Consorzio il Libro nella Città); Brunella Secchiaroli (Secchiamoli Elettronica); Oscar Tamburini (Eurotec snc); Arnaldo Paci (Geometra libero professionista); Fabrizio Orzes (Full Management); Agostino Brigidi (Barrumba); Daniele Drudi (L’angolo dei Manduchi - abbigliamento); e Danilo Vienna (Geometra libero professionista).

L’Assemblea ha poi designato i Delegati che parteciperanno alll’Assemblea provinciale del 31 maggio: Oscar Tamburini, Fabrizio Moretti, Morena Guerra, Fabrizio Orzes, Arnaldo Paci, Donatella paragoni, Rosanna Capriotti (Smile – confezioni abbigliamento), Manola Lazzarini. Arturo Pane, Daniele Drudi. Fabrizio Moretti, 56 anni, già Vice Presidente provinciale CNA e Presidente di CNA Piccola Industria è titolare del Colorificio M.P. di Viserba di Rimini, impresa artigianale che si è saputa porre sui mercati internazionali orientandosi sulle produzioni di alta qualità ed ecosostenibili.

"Durante l’Assemblea - viene sottolineato da Cna - sono emerse tutte le difficoltà che le imprese si trovano ad affrontare a Rimini come nel resto del Paese: le banche che non fanno più credito, la spesa pubblica che non diminuisce nonostante i pesantissimi agli investimenti e i permanenti ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni, una burocrazia costosa, inefficiente quando non vessatoria e sempre lontana da un rapporto di collaborazione con il cittadino, un fisco arrivato a livelli intollerabilmente alti (sulle imprese, 68% di prelievo) mentre permane un’area di illegalità senza eguali (250 miliardi di sommerso, secondo le stime), costo del lavoro che penalizza le imprese come i lavoratori, infrastrutture inadeguate, costi dell’energia superiori che nei Paesi competitori".

"Sono stati sottolineati - prosegue l'associazione - i risultati ottenuti nel 2012 a livello nazionale da Cna concorrendo alle battaglie comuni di Rete Imprese Italia:  rifinanziamento dei Consorzi di garanzia la credito, rinnovata moratoria per i pagamenti dei mutui, certificazione dei crediti con la Pubblica Amministrazione e loro compensazione presso Equitalia, innalzamento degli incentivi fiscali per le riqualificazioni e le ristrutturazioni edilizie, compenso Iva per l’invenduto immobiliare, rinvio dell’aumento Iva, vizi di forma ininfluenti ai fini di agevolazione fiscale, riduzione aggio Equitalia, divieto pignoramenti per debiti sotto 20 mila euro, le imprese in regola con la rateizzazione dei debiti verso le P.A. possono continuare a lavorare, proroga della cassa integrazione in deroga, fondi bilaterali per l’artigianato, sospensione del Sistri, unificazione degli oneri autorizzativi per le PMI, autocertificazione.

Diverse le richieste a livello locale della Cna. Per quanto concerne il credito quella di "rafforzare Confidi, azione presso gli istituti per una politica creditizi a favore delle imprese, monitoraggio dei tempi di liquidazione dei contributi spettanti alle imprese". Sul fronte burocrazia, "la macchina comunale non dà le risposte in tempi sostenibili per le imprese, tanto meno in periodi di crisi come questo quando semmai servirebbe una straordinaria accelerazione". Capitolo investimenti: "i lavori pubblici sono fermi, non si può continuare a lasciare i Comuni, almeno quelli virtuosi, da una parte prigionieri dei patti di stabilità, dall’altra obbligati a riscuotere per conto dello Stato centrale".

Per quanto concerne la riqualificazione e la rigenerazione del patrimonio immobiliare, "di fronte a un enorme patrimonio immobiliare che necessita urgenti interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dal punto di vista antisismico, antincendio, di risparmio energetico, che se non effettuati ci esporranno sia a gravi rischi per la popolazione che a pesanti sanzioni internazionali, l’approvazione immediata degli strumenti urbanistici (PSC, RUE) con reali incentivi e strumenti finanziari deve rappresentare una priorità assoluta. Nel Piano Energetico Comunale, che finalmente deve vedere la luce chi riqualifica deve godere di riduzioni importanti sugli oneri di urbanizzazione ed esenzione  o riduzione dalle tassazioni immobiliari".

Sul fronte "nuove imprese", Cna chiede "incentivi fiscali per chi apre nuove imprese e quindi crea lavoroi: esenzione o almeno sconti sulle tasse locali (Imu, affissioni, suolo pubblico, pubblicità, rifiuti, addizionale Irpef) per i primi anni di attività". Infine la legalità: "lavoro sommerso, concorrenza sleale, infiltrazioni della malavita organizzata, sono in primo piano fra le priorità di Cna".

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