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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

CNA Rimini: "La sfida del 2021: tenere in piedi le piccole imprese"

Le proposte del Direttivo provinciale rivolte alle amministrazioni del territorio: una serie di punti per far ripartire l'economia

Al termine di quello che è stato definito "un anno drammatico sotto tutti i punti di vista", lo sguardo di Cna Rimini all’economia delle piccole imprese "restituisce uno scenario su cui è indispensabile focalizzare le future scelte amministrative per sostenere il nostro tessuto economico. Artigiani, commercianti, pubblici esercizi sono aggrappati alla speranza che il 2021 rappresenti l'inizio di una ripresa economica e di una stagione di riforme volte ad una vera semplificazione". L'occasione del bilancio di fine anno è stata anche il momento per lanciare alcune proposte alle amministrazioni comunali per sostenere la ripresa delle piccole imprese. Sul fronte dei ristori, Cna chiede meno burocrazia: "Alleggerire i processi decisionali e semplificare le procedure, a tutti i livelli. Anche semplicemente per la gestione dei ristori a livello locale adottare misure semplici, favorire autocertificazioni adottando protocolli di controllo successivo". Sotto la lente d'ingrandimento anche il costo degli affitti, che andrebbe calmierato. "Negozi, artigiani e botteghe di vicinato stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi - osserva Cna. - Ripopolare commercialmente i centri storici e naturali deve essere vista come una vera mission del "Servizio Pubblico" a favore della comunità considerando che vetrine spente equivalgono a centri storici impoveriti e poco frequentati. Il vero costo non più sopportabile per i bilanci di queste imprese è legato all’affitto ed è qui che occorrono misure straordinarie che vanno dalla regia di un protocollo/accordo con i proprietari al sostegno vero e proprio che consenta di calmierare questa voce di spesa non solo per le attività nei centri storici".
 
La ricetta per le nuova imprese, incece, è la tax free three: "Sostenere l’avvio d’impresa in quanto tale con riconoscimento di un contributo a fondo perduto una tantum calcolato sui costi di avvio sostenuti (beni strumentali, utenze, affitto, spese impianto e costituzione). Questa misura, già presente in diversi Comuni, andrebbe adottata da tutte le Amministrazioni e semplificata. In aggiunta, esonerare per i primi tre anni di vita dalla tassa sui rifiuti, quella sul suolo pubblico, quella sulla pubblicità e sulle addizionali, può diventare un aiuto concreto per favorire la nascita e i primi complicatissimi anni di vita di un’impresa. Le misure di sostegno sull’affitto sopra richiamate dovrebbero essere ulteriormente incentivanti per chi apre in locali chiusi da tempo". Per gli imprenditori di Cna non servono sanzioni ma rateizzazoni: "Per tutto il 2021 sulle forme di tassazione locale prevedere l’annullamento delle sanzioni per i ritardati pagamenti e forme straordinarie di rientro rateizzato senza interessi". Allo stesso tempo è necessario investire nelle reti digitali e nell'economia green: " Un programma di investimenti pubblici nelle reti a fibra ottica dei poli produttivi e la semplificazione dei procedimenti per il rilascio delle concessioni edilizie, devono essere alla base dei programmi di tutte le Amministrazioni Locali (Regioni, Provincie e Comuni). Gli adeguamenti degli strumenti urbanistici volti a favorire la conversione del patrimonio edilizio unitamente a una soluzione per superare l’annosa questione della discrepanza tra stato di diritto e stato di fatto che rischia di pregiudicare gli interventi di efficientamento previsti dalle recenti normative incentivanti, devono essere al centro dell’agenda politica.
 
In fine gli imprenditori ricordano che "Il lavoro lo crea l'impresa: incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro deve essere l'obiettivo principale di ogni Pubblica Amministrazione. Le tante e giuste risorse destinate oggi al sostegno sociale di prima necessità, di chi non trova lavoro o di chi lo perde, possono essere in parte destinate anche a diminuire in modo consistente il costo del lavoro. A tal proposito sarebbe utile sostenere strumenti già esistenti che perseguono proprio questo obiettivo, come il Fondo per il Lavoro della Caritas provinciale".
 

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