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Economia

La Confcommercio guarda al 2023: "Zero commissioni per il Pos e fine delle incertezze per il settore balneare"

Gli auspici e le richieste di Confcommercio Rimini per l’anno che verrà: "Che il 2023 non ci faccia più subire le situazioni vissute in quello appena trascorso"

Dal reperimento del personale all’azzeramento delle commissioni per l’utilizzo dei Pos, dalla lotta serrata all’abusivismo ad una nuova disciplina per il settore commercio, passando per una consapevolezza del proprio ruolo professionale e delle opportunità da cogliere, fino alla sicurezza sul territorio e allo sblocco dell’annosa questione delle concessioni demaniali. In vista del Capodanno, i rappresentanti delle categorie economiche aderenti a Confcommercio della provincia di Rimini affidano auspici e richieste all’anno che verrà.

“Come rappresentante della stragrande maggioranza delle imprese dei settori turismo, servizi e commercio del nostro territorio, auguro che il 2023 non ci faccia più subire le situazioni vissute in quello appena trascorso, che ci ha costretto a fare i conti con gli strascichi della pandemia, con la guerra, la crisi energetica e un’inflazione alle stelle. Tutti fattori che hanno massacrato il tentativo di ripresa delle nostre imprese - afferma Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini - Inoltre, non vorrei più parlare di mancanza di personale: il Reddito di cittadinanza ha contribuito al problema, ma non è stato il solo. Penso soprattutto ad un costo del lavoro insopportabile per le imprese e per i dipendenti, che meriterebbero di tenere in tasca almeno parte della cospicua fetta che si prende lo Stato. Abbassando concretamente il cuneo fiscale si favorirebbero i consumi, la produttività e la ripresa economica. Con le richieste al 2023 si potrebbe andare avanti, ma credo che per ora possa bastare: ottenere tutto questo sarebbe già un bel successo”.

“Vorrei che nel nuovo anno le autorità preposte ai controlli prendessero coscienza del problema dell’abusivismo nel settore intrattenimento da ballo- prosegue Indino, che è  anche presidente della Silb - Vorrei regole certe da fare rispettare. Come sindacato abbiamo iniziato una serie di incontri con il governo ponendo l’attenzione sull’enorme peso delle imposte che grava sulle nostre attività che pagano molto di più delle altre imprese del settore spettacolo, ricordando che la metà del prezzo del biglietto d’entrata in un locale da ballo serve a pagare le tasse. Occorrono soluzioni immediate per uscire dalla crisi disastrosa in cui versa il comparto che in 20 anni sul nostro territorio ha visto dimezzati i locali”.

“Al nuovo anno chiedo salute e lavoro: due concetti che, come purtroppo abbiamo dovuto constatare negli ultimi anni, sono strettamente connessi - dichiara Gaetano Callà della Fipe - Vorremmo lasciarci definitivamente alle spalle anche l’ombra della pandemia che in questi anni ha fatto tanto male alle persone e alle imprese del settore pubblici esercizi e vorrei che la gente tornasse in massa a frequentare i locali con spensieratezza e voglia di stare insieme. Al nuovo anno chiedo una ulteriore accelerata per consolidare i segnali di ripresa che il 2022 ha fatto intravvedere, in modo da consolidare il tanto auspicato rilancio del nostro settore fondamentale per tutta l’economia italiana”.

“Vorrei che il nuovo anno si portasse via tutte le sofferenze passate, comprese quelle del commercio ambulante a cui la pandemia ha tagliato le gambe con molte imprese che faticano a rialzarsi - sottolinea Nicola Angelini dii Fiva - Mi auguro stabilità internazionale e di politica interna, grandi leve per portare sempre più turisti stranieri sul nostro territorio. Al nuovo anno chiedo per le persone un lavoro sicuro che possa permettere di fare acquisti in libertà senza dover pensare solo alle bollette e auguro alle nostre imprese di trovare personale e manodopera dopo le grandi difficoltà riscontrate. Sul piano locale, vorrei che le amministrazioni riuscissero a starci vicine come hanno fatto negli ultimi anni con nuove misure perché alla categoria serve ancora sostegno. Infine, mi auguro che le associazioni di categoria facciano sistema per offrire alle istituzioni proposte condivise per lo sviluppo e la promozione del territorio e del commercio locale”. 

“Anche se i dati dell’ultimo semestre non sono particolarmente positivi per le compravendite immobiliari, riscontriamo un certo movimento: le persone hanno ricominciato a cercare casa in maniera massiccia e si intravvede una ripresa nelle contrattazioni - afferma Nello Salvati di Fimaa - Auspico quindi che nel 2023 si possa concretizzare questa percezione di rilancio per quanto riguarda le cessioni di immobili. A livello locale invece vorrei che il 2023 fosse l’anno che riavvicina la domanda (forte) e l’offerta (scarsa) per le locazioni residenziali. Una situazione che ha diverse concause e si potrà sbloccare solamente usando il buonsenso da parte di tutti i soggetti, con il supporto delle amministrazioni locali come da qualche tempo sta avvenendo. Infine, l’aumento dei tassi di interesse sta facendo schizzare alle stelle le rate dei mutui: capisco le esigenze della finanza, ma l’economia reale è un’altra cosa e così si rischia davvero di bloccare ogni sforzo di ripresa”.

“Al 2023 chiediamo che sia l’anno in cui viene rivista al rialzo la marginalità degli esercenti per la vendita di tabacchi e per l’erogazione di alcuni servizi per aumentare un po’ la redditività delle nostre imprese ormai in caduta libera, un fatto dimostrato dalla perdita di un cospicuo numero di tabaccherie - si augura Giorgio Dobori di Fit - Inoltre, serve un intervento mirato sulle commissioni bancarie per l’uso del Pos, che oltre a rendere alcuni servizi antieconomici con il rischio di doverli abbandonare, fanno anche inasprire i rapporti con la clientela che fatica a capire queste nostre difficoltà”.

“Mi auguro che nel nuovo anno si metta mano una volta per tutte alla disciplina del commercio, regolamentando molti aspetti che incidono nella vendita di moda e abbigliamento, a cominciare da una vera disciplina di saldi, promozioni e svendite, passando per quella di outlet, temporary store e spacci aziendali, concludendo con la creazione di regole uniformi tra il commercio fisico e l’on-line - afferma Gianmaria Zanzini della Federazione Moda Italia - Mi auguro che tutte le istituzioni, dalle amministrazioni locali alla Regione, fino allo Stato, si rendano conto che il commercio di prossimità nel settore tessile, calzature, abbigliamento, accessori sta implodendo e che solo una reale tutela dei negozi di vicinato può assicurare città vive, sicure e fruibili come le abbiamo sempre conosciute evitando desertificazione, omologazione, degrado e insicurezza”.

“Vorrei che il nuovo anno portasse agli agenti di commercio una maggiore consapevolezza del loro ruolo - dichiara Andrea Carichini di Fnaarc - troppo spesso si identificano con l’impresa che rappresentano trascurando la loro azienda, ovvero loro stessi. La categoria ha bisogno di evolversi. Per questo auspico che gli agenti e rappresentanti del territorio che non sono iscritti ad alcun sindacato capiscano l’importanza della rappresentanza per avere maggiori tutele: il costo della tessera associativa è infinitesimo rispetto al potere di trattativa e ai benefici sulle indennità che un’associazione di categoria può ottenere conciliando gli interessi delle due parti. Auspico infine che sia l’anno giusto per risolvere l’annoso problema dell’auto, con una giusta defiscalizzazione di quello che è il nostro ufficio viaggiante e dunque un bene strumentale, ma che invece fiscalmente viene valutato come un benefit”.

“Nel 2023 la politica non potrà esimersi dal mettere mano alla questione delle concessioni demaniali che ci lascia da anni nell’incertezza e nell’impossibilità di innovare e investire - spiega Guido Menozzi di Sib - Auspico che, pur nel rispetto delle norme europee, venga onorato l’impegno assunto pubblicamente dal nuovo governo per la tutela delle nostre aziende e dunque il sistema turistico balneare italiano che se lo merita dopo cento anni di storia. Sono fiducioso. Sentiamo l’estrema urgenza di interventi normativi chiarificatori e finalmente risolutivi di questa annosa questione”.

Onelio Banchetti (Federpreziosi): “Sicurezza, sicurezza e ancora sicurezza. Anche al nuovo anno continuo a chiedere questo regalo, che per lo svolgimento delle nostre attività di orafi e gioiellieri rimane fondamentale. Vorrei dunque che continuasse proficuamente il dialogo già iniziato con le forze dell’ordine, la Prefettura locale e le autorità nazionali, affinché i Protocolli per la videosorveglianza sottoscritti trovino piena applicazione e vengano implementati con l’attivazione di nuovi ‘occhi elettronici’ a garanzia della tranquillità di esercenti, rappresentanti di preziosi e dei nostri clienti”.

Giovanna Gusto (Gruppo Terziario Donna): “Per il 2023 auguro a tutte le donne di aprire un’attività e di cogliere le tante opportunità che si presentano giorno per giorno. Vorrei che le più giovani vedessero nell’imprenditoria un settore dove investire con fiducia e dove trovare soddisfazione e spazio per i loro progetti. Intanto continuiamo a lavorare per un cambiamento di mentalità per potere iniziare tutti e tutte dalla stessa griglia di partenza, anche in settori che finora sono stati prettamente maschili. Non sarà facile: bisogna credere sempre di più in sé stesse facendo emergere le capacità. Come Terziario Donna staremo sempre al loro fianco a cominciare dalla formazione, chiedendo anche il supporto di politiche mirate, finanza agevolata e ogni misura che possa tramutare passione e impegno in impresa”.

Claudio Corso (Federottica): “Nel nuovo anno vorremmo che si puntasse tanto sul commercio di vicinato e, nel nostro settore, si valorizzasse l’ottica indipendente di proprietà. Siamo piccoli commercianti e subiamo fortemente la concorrenza delle catene e della grande distribuzione, rischiando di soccombere davanti alla forza dei grandi gruppi. Per questo il mio desiderio lo affido alla clientela, affinché premi i negozi di vicinato e la professionalità che gli ottici indipendenti hanno sempre dimostrato, anche nei periodi più difficili della pandemia”.

Giovanni Piraccini (ACAR): “Il nostro settore ha assolutamente bisogno che nel 2023 tornino a livelli più bassi il costo del denaro e il costo dell’energia. L’acquisto di un’auto è un investimento importante per le famiglie e con tassi d’interesse al rialzo, carburanti ed energia a prezzi altissimi, materie prime alle stelle, stiamo attraversando una contrazione delle vendite e pensare ad una ripresa del settore è impossibile. Auspico quindi che il nuovo anno ci riservi sorprese positive da questo punto di vista, permettendo alle persone di avere più risorse a disposizione per cambiare l’automobile”.

Alberto Semprini (FIGISC): “Come rappresentante dei gestori di impianti di carburante, per il nuovo anno chiedo l’aumento dei margini sulle vendite che si sono notevolmente ridotti e l’abbassamento del prezzo dell’energia che serve per fare funzionare gli impianti ed è ormai insostenibile. In più auspichiamo che vengano abbassate le commissioni sui Pos, strumento che utilizzano tutti per fare rifornimento e che a noi costa tantissimo. Personalmente vorrei anche che i nostri clienti capissero che i benzinai sono solo ‘esattori delle tasse’ e che con gli aumenti dei carburanti non siamo noi ad esserci arricchiti. Ultimo desiderio: la sicurezza, perché continuiamo ad essere una categoria molto esposta alle mire dei malviventi”.

Augusto Antolini (Federmobili): “Con la marea di aumenti registrati negli ultimi mesi tra energia, carburanti e materie prime, ci preoccupa il fatto che gli stipendi siano rimasti sempre gli stessi, mettendo di fatto a rischio i consumi delle persone, sempre più orientati esclusivamente alle spese di gestione familiare a discapito degli altri beni, tra cui i mobili. Per questo al 2023 chiediamo un netto abbattimento del cuneo fiscale e diamo anche un suggerimento per trovare le coperture: si aumentino le tasse alle grandi piattaforme multinazionali dell’e-commerce, che al momento godono di una sproporzione inaudita rispetto a quelle dovute dai commercianti tradizionali. Per quanto riguarda il Bonus Mobili, abbiamo ottenuto la proroga della misura e rimane un buon traino per il nostro settore, anche se la soglia è stata costantemente abbassata dai 16.000 euro iniziali, ai 10.000 attuali, fino agli 8.000 del prossimo anno”.

Pasquale Caimi (ALI): “Le librerie continuano a fare i conti con la forte concorrenza delle piattaforme on-line e molte ormai hanno chiuso i battenti stritolate anche dai rincari delle spese di gestione. Sul piano locale dunque chiedo più fruibilità per i centri storici, miglior viabilità e più parcheggi per fare in modo che le persone siano incentivate a fare acquisti in centro. Inoltre al nuovo anno chiedo più controlli del rispetto della Legge sui libri che abbiamo fortemente voluto e che è stata adottata nel 2020 soprattutto per l’articolo che riguarda i limiti di sconto, che non sempre viene applicato correttamente”.

Marco Torri (Confguide): “Rimini, ancor oggi, è priva di una zona carico/scarico per i bus turistici. Bologna, Parma, Ravenna e le altre grandi piazze del turismo culturale in regione li agevolano con possibilità di scarico nei pressi dei rispettivi centri storici. Lo abbiamo chiesto alla precedente amministrazione senza ottenere risposta, rinnoviamo il tutto al sindaco Sadegholvaad. Inoltre, vorremmo un controllo serrato della Polizia locale sugli abusivi della professione: esistono leggi chiare con ammende importanti e da tempo abbiamo contribuito a formare la Polizia locale sulle peculiarità della nostra professione, ma purtroppo non abbiamo notizie di interventi per arrestare il fenomeno delle guide abusive. Lo richiediamo a gran voce al 2023”.

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