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Economia

Hotel che chiudono la cucina e ristoranti senza pizzaiolo. "C'è una carenza strutturale di personale"

La posizione di Gianni Indino, presidente provinciale di Confcommercio: "L’estate 2022 si sta delineando come la più difficile di sempre, con tante attività del comparto turistico costrette a limitare i servizi"

Il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino interviene sull'emergenza della mancanza di personale nelle attività. “E’ fuor di dubbio che la stagione che stiamo vivendo verrà ricordata per le tante difficoltà che stanno affrontando i nostri operatori. La pandemia che continua a mordere, le incertezze legate al conflitto in Ucraina, l’aumento vertiginoso dei costi energetici, delle materie prime, la carenza di personale. Proprio per questo ultimo aspetto, la mancanza di personale da impiegare nelle attività, l’estate 2022 si sta delineando come la più difficile di sempre, con tante attività soprattutto del comparto turistico costrette a limitare i propri servizi o rimodulare la propria offerta: hotel che chiudono le cucine, ristoranti costretti a chiudere il reparto pizzeria per la mancanza del pizzaiolo, solo per citare alcuni esempi tra i più ricorrenti".

"Si tratta di una situazione che la nostra Riviera non può sopportare ancora a lungo, perché mette a repentaglio alcuni degli elementi fondanti la nostra offerta turistica, a partire dalla qualità dei servizi. Molti nostri imprenditori sono costretti a sopperire anche in prima persona alle urgenti e inattese carenze di personale, nell'impossibilità di trovare professionisti del settore e dopo aver dato fondo a conoscenze e amicizie per riuscire a trovare dei sostituti, cui si cerca di trasferire nel più breve tempo possibile quegli elementi essenziali della professione. Tuttavia, come ben sappiamo, non è semplice soddisfare gli standard che siamo abituati ad offrire, nonostante l’impegno e l’entusiasmo che vengono profusi. Senza dimenticare – e come si potrebbe – il Covid e una delle conseguenze della sua diffusione che interessa in modo deciso anche questi ambiti, costringendo molti lavoratori a casa e acuendo così una situazione già molto difficile".

"Tuttavia, la mancanza di personale episodica ed emergente, le difficoltà nel coprire un turno o un servizio, rappresentano solo una delle conseguenze di una vera e propria carenza strutturale di personale, soprattutto nel comparto turistico, come ormai stiamo denunciando da anni, ma che oggi è diventata insostenibile. Non più tardi di una settimana fa, ho rappresentato tutto questo ai presidenti delle Confcommercio territoriali italiane e ai vertici della Confcommercio nazionale, denunciando le nostre difficoltà e le nostre preoccupazioni, ma al tempo stesso ponendo l’accento sulle soluzioni, che la nostra Organizzazione nazionale e le Federazioni di settore stanno portando avanti con il massimo impegno. La crisi di Governo dovrà rappresentare solo una parentesi, ci auguriamo la più breve possibile, rispetto alla ripresa dei tavoli di confronto quanto prima. Abbassamento del cuneo fiscale, rivisitazione del reddito di cittadinanza, apprendistato più vicino alle esigenze delle imprese, sostegno ai lavoratori stagionali per rendere più attrattivo l’impiego presso le nostre aziende turistiche, istituti contrattuali più rispondenti alle esigenze di flessibilità delle imprese, solo per citare alcune delle misure su cui devono imperniarsi nuove politiche sul tema del lavoro, perché oggi, come stiamo toccando con mano in Riviera, non c’è un Piano B a questo, se non mettendo in discussione il nostro modello turistico alle propria fondamenta.
Servono soluzioni e servono in fretta. Intanto c'è una stagione da portare avanti in mezzo a tutte queste difficoltà, tuttavia sono convinto che ancora una volta i nostri imprenditori e i nostri lavoratori, ognuno nel proprio ambito, sapranno offrire la migliore offerta di vacanza possibile ai tantissimi turisti che ci stanno preferendo anche quest'anno".

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