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Discoteche, pub e bar nel mirino: "Non bloccare le attività nei momenti clou"

"Ben vengano i controlli, lo diciamo sempre e lo continueremo a dire con convinzione - afferma Indino -. Però ci sono dei ‘ma’: non possiamo tollerare che tali azioni blocchino le nostre attività nei momenti clou, facendoci perdere fatturato e clienti"

“Cosa succede a Rimini?”: e' quanto si chiede il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino a proposito dell’ondata di controlli che sta interessando le imprese del nostro territorio. “Come Associazione - esordisce Indino - stiamo conducendo diverse battaglie, a livello locale quanto nazionale, per la valorizzazione del turismo giovanile e delle imprese che operano in quel settore, per garantire ai tantissimi giovani che scelgono e frequentano Rimini e la Riviera un divertimento sicuro, così che il nostro territorio possa continuare a fregiarsi del titolo guadagnato nei decenni di capitale turistica del divertimento".

"Tuttavia, mentre tali azioni vengono portate avanti nelle sedi opportune, assistiamo ad una serrata campagna di controlli che sta interessando tante aziende del nostro territorio, in particolar modo quelle che operano proprio nel settore del divertimento: discoteche, pub, bar ed altro . Sono tante le imprese associate e non associate che stanno manifestando il proprio malumore nei confronti di questo clima che si respira a Rimini - continua Indino -. Ben vengano i controlli, lo diciamo sempre e lo continueremo a dire con convinzione. Però ci sono dei ‘ma’: non possiamo tollerare che tali azioni blocchino le nostre attività nei momenti clou, facendoci perdere fatturato e clienti. Anche perché, non dimentichiamoci che siamo in Italia, l’ufficio complicazioni è sempre aperto: mentre ci adeguiamo ad una nuova normativa già un’altra sta cambiando, un foglio consegnato all’ufficio sbagliato o una virgola messa fuori posto e sono multe su multe. Ogni azienda dovrebbe pagare una persona dedicata a dipanare la matassa delle burocrazie, leggi e adempimenti cui è soggetta; tempi e costi, tra l’altro, in continuo aumento…alla faccia della semplificazione".

"La Confcommercio - prosegue il presidente provinciale - si rende portavoce di questo malessere che serpeggia nel tessuto imprenditoriale del territorio e si appella all’Amministrazione comunale riminese, alla quale vengono riconosciuti i grandi sforzi profusi per la valorizzazione del turismo giovanile e del settore dell’intrattenimento, affinché ci si possa incontrare e discutere su quale strategia Rimini voglia perseguire su questi temi nel prossimo futuro, perché ci sono tanti imprenditori che nonostante tutto e, ripeto, nonostante tutto, sono ancora disponibili a investire nella nostra città, per costruire tutti insieme un’offerta turistica innovativa e allettante in un’arena competitiva globale. Allo stesso tempo chiediamo alle Autorità competenti un incontro quanto prima, al fine di trovare delle intese, magari anche attraverso la stesura di protocolli, che agevolino i controlli senza impedire o rallentare l’attività lavorativa delle imprese. Detto questo, una notazione importante. Fa molto male sapere che in molti casi siamo noi stessi imprenditori a innescare questa che non potrei che definire ‘guerra tra poveri’, denunciando alle Autorità il concorrente tal dei tali perché fa quello o l’altro perché fa quell’altra cosa. Così non va bene, perché così non ci sono vincitori e vinti, si perde tutti e perde il nostro territorio. Dovremmo invece essere più uniti che mai, proprio in un momento delicato come questo, in cui si scorge all’orizzonte qualche timido segnale di ripresa che dobbiamo agganciare senza se e senza ma”.
 

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