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Economia

Crescono le imprese in rosa, un incremento nettamente superiore sia a livello regionale che nazionale

I comuni dell'entroterra hanno la più alta incidenza percentuale delle imprenditrici, i principali settori economici risultano il Commercio, l’Alloggio e ristorazione e i servizi alla persona

Crescita delle imprese femminili attive, superiore all’incremento sia regionale sia nazionale, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, secondo quanto rilevato dai dati Infocamere-Movimprese nel primo semestre 2022. Nel dettaglio, si tratta della più alta variazione annua degli ultimi dieci anni (al pari di quella avvenuta a fine dicembre 2021), in un contesto caratterizzato prevalentemente da diminuzioni o situazioni di stabilità. Le imprese femminili aumentano nella maggior parte dei principali settori: servizi alle persone e alle imprese, immobiliare, manifatturiero e, soprattutto, attività professionali. Calano, invece, nell’agricoltura e, lievemente, laddove risulta più alta la presenza delle stesse, e cioè nel commercio, mentre rimangono stabili nell’alloggio e ristorazione. Da evidenziare, in ultimo, la crescita delle società di capitale.

L’imprenditoria femminile, come il lavoro femminile in genere, ha subito maggiormente gli effetti negativi della pandemia, perciò la crescita registrata dall'analisi dei dati è un segnale importante, anche se non soddisfacente. Infatti, la percentuale di imprenditrici nel settore manifatturiero è ancora bassa, mentre il contributo della componente imprenditoriale femminile è importante per il rilancio industriale dell’economia italiana, necessario per la ripresa economica. Perché questo accada, le imprese femminili devono essere maggiormente sostenute attraverso interventi la rimozione delle diverse barriere che le donne imprenditrici devono superare, tra cui la carenza di politiche dedicate. "Al riguardo, positiva è stata l'introduzione del Fondo per il sostegno dell'Impresa Femminile, a dicembre 2020, con lo stanziamento di risorse dedicate, derivanti anche dal PNRR, che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati - commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Infine, dall'ultimo Rapporto sull'Imprenditoria femminile presentato da Unioncamere emergono considerazioni interessanti: nel biennio 2020-2021 le imprese femminili hanno investito di più, rispetto alle altre non femminili, nelle tecnologie digitali (14% vs 11%); nel biennio 2020-2021 le imprese femminili hanno investito di più, rispetto alle altre non femminili, nella sostenibilità ambientale (12% vs 9%); nel biennio 2020-2021 il 44% delle imprese femminili che hanno innovato valorizzando la ricerca scientifica ha registrato un aumento del fatturato e dell'occupazione (vs il 36% di quelle che non l'hanno fatto); nel biennio 2020-2021 il 47% delle imprese femminili che hanno investito in tecnologie digitali ha registrato un aumento del fatturato e dell'occupazione (vs il 36% di quelle che non l'hanno fatto)".

Al 30 giugno 2022 in provincia di Rimini si contano 7.733 imprese femminili attive, che costituiscono il 21,9% del totale delle imprese attive (21,3% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2021 si riscontra un aumento delle imprese femminili del 2,3%, nettamente superiore sia all’incremento regionale (+0,4%) sia a quello nazionale (+0,3%). Tale variazione risente, in minima parte, dell’ingresso dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio (ex provincia di Pesaro) nella provincia riminese; la crescita al netto di tale componente esogena sarebbe pari a +1,7%. Nel dettaglio, la variazione tendenziale 1° semestre 2022-2021 risulta essere la maggiore tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, periodo nel quale trend crescenti si sono alternati a fasi di calo o situazioni di stabilità.

I principali settori economici risultano il Commercio (29,8% delle imprese femminili), l’Alloggio e ristorazione (17,7%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (11,0%), le Attività immobiliari (9,2%), l’Agricoltura (7,1%), l’Industria Manifatturiera (5,4%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,4%) e le Attività professionali, scientifiche e tecniche (3,5%); rispetto al 30 giugno 2021, eccetto la sostanziale stabilità nel Commercio (-0,1%), si registrano incrementi in tutti i principali settori: +0,7% nell’Alloggio e ristorazione, +3,5% nelle Altre attività di servizi, +3,9% nell’Immobiliare, +1,9% nell’Agricoltura, +2,9% nel Manifatturiero, +2,7% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +14,7% nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: Altre attività di servizi (56,3%), Alloggio e ristorazione (28,6%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (28,4%), Commercio (26,6%) e Agricoltura (22,0%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (63,0% del totale), seguite dalle società di persone (18,2%) e società di capitale (17,6%); in termini di variazione annua crescono le imprese individuali (+1,5%), le società di persone (+0,9%) e, soprattutto, le società di capitale (+7,1%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come la maggioranza delle imprese femminili provinciali si trova nel comune di Rimini (42,9%), classificato come “Grande centro urbano”; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (13,5%), Bellaria-Igea Marina (6,7%), Santarcangelo di Romagna (5,9%) e Coriano (2,3%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 28,4%), e di Cattolica (7,6%), Misano Adriatico (3,8%) e San Giovanni in Marignano (2,1%) (”area del Basso Conca”, totale 13,5%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,2%) (Valconca), Verucchio e Novafeltria (rispettivamente, 2,2% e 2,0%) (Valmarecchia).

In ultimo, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive risultano essere Maiolo (32,1%), Cattolica (26,2%), Novafeltria (25,5%), Casteldelci (25,4%), Riccione (24,3%), Pennabilli (24,3%), Talamello (24,1%), Montefiore Conca (23,4%), Morciano di Romagna (23,3%) e San Leo (23,3%).

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